CLAN BLOCCANO LA FIACCOLATA DELLA LEGALITA’ A BARI: “QUI A SAN PIO NON ENTRA NESSUNO”
IL COMITATO PER L’ORDINE E LA SICUREZZA RINVIA L’INIZIATIVA DEL COMUNE: MA QUALCUNO CHE ORDINI DI ENTRARE A MITRA SPIANATI NON ESISTE MAI?
Dopo il rumore degli spari, a San Pio fa più paura il silenzio.
Quello che svuota i centri di aggregazione, nel quartiere periferico barese, quello imposto dai mafiosi che non gradiscono la presenza delle istituzioni.
Dalle donne dei clan, che hanno avvicinato i rappresentanti della legalità , consigliando: “Lasciate perdere le iniziative, le manifestazioni, qui non deve venire nessuno”.
È accaduto nei giorni scorsi, dopo l’omicidio di Gianluca Corallo e prima dell’altra sparatoria nella quale, domenica, è stato ferito Giuseppe Drago.
Un diktat che ha bloccato l’organizzazione per venerdì 12 febbraio di un laboratorio aperto per la legalità , organizzato (e poi revocato) dall’assessorato comunale al Welfare, dal centro aperto polivalente per minori e dal centro d’ascolto per la famiglia “Orizzonti”.
Un’occasione di aggregazione (ci sarebbe stata anche una fiaccolata) e di reazione alla criminalità , con appuntamento in piazzetta Eleonora, intitolata alla bambina morta di stenti dieci anni fa in un monolocale del quartiere.
L’iniziativa, ideata proprio a seguito dell’omicidio Corallo, è stata rinviata ma il caso è stato portato sul tavolo del comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico, tenutosi in prefettura e al quale ha partecipato anche il sindaco di Bari, Antonio Decaro.
Una sfida alle istituzioni, alle quali le istituzioni hanno risposto: da una parte lo Stato, con l’aumento delle pattuglie delle forze dell’ordine nella zona, dall’altra lo stesso primo cittadino che ha trascorso tutta la giornata di mercoledì a San Pio.
Ha visitato i centri di aggregazione, la parrocchia, l’accademia del cinema: “I bambini nei giorni scorsi erano terrorizzati per quello che è successo – spiega Decaro – non stavano frequentando nessun centro, non uscivano di casa. Ma ora la situazione sta tornando alla normalità , i bambini e i ragazzi stanno tornando per le strade, le mamme li stanno nuovamente accompagnando all’accademia del cinema e al centro famiglie. Abbiamo fatto sentire la presenza di Stato e Comune lì dove ne avevano messo in discussione la presenza”.
Per ora, però, il laboratorio di legalità , al quale avrebbe partecipato anche l’associazione ‘Falcone e Borsellino’ e il quinto Municipio, non si terrà perchè non è ritenuto prudente dai componenti del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal prefetto Carmela Pagano.
Domenica prossima, come programmato da tempo, si terrà invece nel palazzetto dello sport di San Pio un altro evento, al quale sono invitate scuole di danza e organizzato dal Comune di Bari per sostenere la “Banca dei capelli”, che dona parrucche ai malati oncologici.
Proseguono intanto le indagini di carabinieri e polizia che cercano di ricostruire le dinamiche nelle quali sono maturate le due sparatorie, nell’arco di una settimana, a San Pio: l’omicidio di Gianluca Corallo e il tentativo, successivo, di uccidere Giuseppe Drago per gli inquirenti rappresentano un botta e risposta tra due frange dello stesso clan Strisciuglio che si contendono il controllo dello spaccio nel quartiere.
Un contrasto che aveva già fatto registrare qualche segnale due settimane prima, quando gli agenti della Squadra Mobile avevano intercettato due uomini con il volto coperto dal passamontagna e i guanti, fermi in una stradina.
Alla vista dei poliziotti, uno dei due era riuscito a scappare mentre l’altro era stato arrestato: Biagio Carbonara, prima delle manette, aveva tirato fuori dalla cintola dei pantaloni e tentato di nascondere sotto un’auto parcheggiata la sua pistola calibro 9, completa di caricatore e cartucce.
(da “La Repubblica“)
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