CONSIGLIERA CINQUESTELLE SENZA ASSICURAZIONE LITIGA CON LA VIGILESSA PER LA MULTA
TORINO, VOLANO PAROLE GROSSE, REQUISITA L’AUTO: “MAI DETTO LEI NON SA CHI SONO IO”
Chi si trovava a passare di là non ha potuto fare a meno di sentire alzare i toni, come se si stesse sfiorando il diverbio con la vigilessa che ieri sera, in piazza Solferino, ha multato la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Stefania Batzella. L’interessata giura di non aver mai pronunciato l’italica intimazione «Lei non sa chi sono io!», sempre sulla lingua del potente di turno: «Non mi sono assolutamente qualificata come consigliera — chiarisce — Ho solo fatto notare all’agente che avevo sul parabrezza il tagliando del Consiglio regionale che permette di entrare nel parcheggio riservato ai consiglieri».
Certo i vigili non sono stati a vedere se fosse “cittadina portavoce” o semplice cittadina, e quando poco prima delle 18, appena uscita dal Consiglio regionale, la grillina di Susa è stata trovata senza assicurazione, l’hanno multata: 800 euro (500 se pagherà entro 5 giorni) e in più il sequestro dell’Audi grigia, che potrà riprendere una volta pagata la multa e dimostrato di essere assicurata.
L’auto è stata portata in un garage custodito del Consiglio regionale, anzichè in deposito.
E, nel frattempo, a soccorrere la 5Stelle è arrivato un altro consigliere, il collega del Pd Elvio Rostagno.
«Sono giunto in un secondo momento — racconta Rostagno — ad animi quietati, dopo che la collega è venuta negli uffici del nostro gruppo per chiedere di poter usare il nostro parcheggio. La capisco, intendiamoci. Del resto chi non si arrabbierebbe per una multa? Perfino un grillino anticasta».
Batzella nega tutto: «Non ho preso nessuna multa, sono una persona onesta e non devo rispondere a nessuno di quello che faccio».
Sostiene: «Ho subito un’ingiustizia». Ma non spiega quale: «Non devo spiegare ai giornali».
E tiene a rimarcare di essere una «cittadina prestata alla politica, che combatte ogni giorno contro le ingiustizie». Non c’è ragione di dubitarne.
Chi era presente ha raccontato di averle sentito fare riferimento alla sua carica istituzionale di fronte alla vigilessa con il blocchetto dei verbali in mano, pronta a sequestrare l’auto senza assicurazione a bordo.
«Non è nel mio stile — ribatte Batzella — Tutti i giorni combatto i privilegi della casta, figuriamoci se ne adotto i vizi».
La consigliera Batzella era già balzata all’onore delle cronache la scorsa estate per aver sottoscritto la polizza vita UnipolSai riservata ai membri di Palazzo Lascaris. Ironia della sorte, il suo nome venne fuori proprio dall’elenco pubblicato dai 5Stelle per denunciare il privilegio. Si scusò: «Non ho capito cosa stessi firmando».
Sul caso, che ha fatto molto rumore negli ambienti politici torinesi, si registra il commento del segretario regionale del Pd, Davide Gariglio: “Si tratta di un incidente che può capitare a tutti, assume un tenore diverso considerato che la protagonista è tra coloro che rivendicano sempre una superiorità rispetto a tutti. Personalmente non ho mai pensato che avessero il monopolio della moralità in politica e ancora una volta sono loro che ci danno la conferma dell’inesistenza della loro tanto sbandierata diversità . Poi se è vero quanto la cronaca riferisce, che addirittura sia stata sottolineata la carica istituzionale ricoperta, in questo caso il comportamento è particolarmente condannabile”.
Gabriele Guccione
(da “La Repubblica”)
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