CONTE INCHIODA SALVINI: “SAVOINI ERA NELLA DELEGAZIONE DI SALVINI NEL LUGLIO 2018”
BAGARRE ALLA CAMERA, I CINQUESTELLE LASCIANO PER PROTESTA L’AULA, LEGA CON L’ACQUA ALLA GOLA… PARRINI (PD): “SALVINI MINISTRO DELLA FUGA E DEL TRADIMENTO”
“Gianluca Savoini non riveste e non ha rivestito alcun incarico come consulente di membri del governo” e alla cena del 4 luglio con il presidente Putin, come aveva scritto Repubblica, era stato invitato su richiesta di Claudio D’Amico, consigliere di Matteo Salvini.
Sono le 16.35 quando il premier Giuseppe Conte prende la parola al Senato su Moscopoli. “Confermo che la partecipazione del signor Savoini all’evento del pomeriggio del 4 luglio scorso- il Forum italo russo organizzato in occasione della visita di Vladimir Putin, ndr – ha dato luogo alla sua partecipazione automatica ai seguiti come per tutti i partecipanti del forum” ha aggiunto Conte, e ancora: “La visita a Mosca del 17 e del 18 ottobre è stata organizzata direttamente dal ministero dell’Interno, con la partecipazione all’assemblea di Confindustria Russia, a cui ha partecipato anche Savoini. Inoltre risulta presente in una missione ufficiale a Mosca del 15-16 luglio 2018 a seguito del vicepremier Salvini”.
“Non ho ricevuto informazioni dal ministro competente” chiarisce ancora Conte nella sua informativa. Conte aggiunge: “Nessun membro del governo si è discostato dalla linea di adesione alla Nato. Nessuna forza politica avrebbe potuto imprimere rapporti internazionali in forza dei rapporti intrattenuti con altre forze politiche di altri Paesi”.
“Se oggi sono qui davanti a voi, è in ragione del mio ruolo e del fatto che nutro profondo rispetto che nutro nei confronti di quest’Aula. Non mi sono mai sottratto al confronto con voi. Da questo consesso ho ricevuto la fiducia per l’incarico di presidente del consiglio e in questo consesso tornerò ove maturassero le condizioni per la cessazione anticipata del mio incarico” aveva esordito Conte, con i banchi 5S semivuoti.
Il premier ha anche ricordato che su Moscopoli c’è un’inchiesta aperta dalla Procura di Milano dove, “come noto, Savoini risulta tra gli indagati”. La conclusione della sua informativa Conte la riserva al futuro: “Mi adopererò perchè tutti i miei ministri e gli altri membri del governo vigilino con massimo rigore affinchè negli incontri governativi siano presenti solo ed esclusivamente persone accreditate ufficialmente che siano tenute al vincolo della riservatezza. Questo per avere la massima garanzia che le informazioni riguardante l’attività di governo siano gestire con la massima cura”.
Per il Pd parla di Dario Parrini che attacca il convitato di pietra, Matteo Salvini, definendolo “il ministro della fuga e del tradimento” e ricostruisce i punti che restano oscuri nel caso Moscopoli, dicendo a Conte “che D’amico non merita di stare un minuto di più nel suo incarico perchè si è macchiato di una colpa grave come quella di aver spinto imprenditori italiani a investire nel Donbass in violazione di accordi internazionali”.
(da agenzie)
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