CONTRO I TERREMOTI RISCOPRIAMO IL LEGNO
IL PROGETTO SOFIE CONDOTTO IN TRENTINO HA DATO RISULTATI SORPRENDENTI….UNA CASA DI SETTE PIANI IN ABETE AVREBBE RESISTITO ANCHE AL SISMA DI KOBE
Immaginate una simulazione del terremoto di Kobe ( Giappone) del 1995, 7,2 della scala Richter, 6.500 morti e 300 mila senza tetto.
La casa di sette piani comincia ad oscillare, sedie e tavoli volano via, il lampadario sembra un uccello impazzito, lunghi secondi di tensione e alla fine, placata la furia della scossa sismica riprodotta, la casa si rimette in posizione come se nulla fosse.
Il test è stato effettuato nel 2006 e ha promosso a pieni voti Sofie, ovvero il Sistema Costruttivo Fiemme ( www.progettosofie.it) che ha riscoperto il legno come antidoto ideale contro i terremoti. La casa, alta 24 metri, non ha avuto lesioni importanti. Era perfettamente agibile.
I test sono partiti da un pannello, poi su una casa a un piano, poi a tre piani, fino alla fine: scommessa vinta.
Sottolineano gli esperti ingegneri del progetto Sofie che negli ultimi cento anni i progetti di costruzioni hanno fatto enormi progressi.
Il legno, se lavorato come si deve, ha dimostrato di saper resistere a sismi come quelli giapponesi e a maggior ragione resisterebbe a quelli italiani che sono di intensità minore.
Con il vantaggio che non resta lesionato e pericolante come il cemento armato che spesso va comunque abbattuto.
Anche il problema incendi è stato affrontato felicemente: la casa è andata avanti a bruciare per ore ma la struttura è rimasta in piedi.
Il legno dei miracoli è un banalissimo abete rosso, il più comune per le nostre montagne.
Una scelta ecosostenibile che la sfrutterebbe senza saccheggio e non a caso Sofie è un progetto dell’Istituto Ivalsa del Cnr, appoggiato dalla provincia di Trento.
Il trucco è nella lavorazione, pannelli da 5 a 30 cm, assemblati incollando strati incrociati di tavole di spessore medio di 2 cm.
Il risultato è una casa leggera, elastica e resistente.
In Italia c’è prevenzione verso le case di legno, l’idea è che non durino, mentre in Canada, Stati Uniti e Nord Europa l’atteggiamento è diverso.
Ora anche in Italia il mercato sta cambiando e le case di legno crescono a ritmo record.
Se poi parliamo di tempi di ricostruzione post-terremoti sarebbero l’ideale.
Le case in legno si potrebbero costruire molto più in fretta, basterebbero mesi e non anni.
A parità di costi sarebbero case vere e garantirebbero grandi prestazioni dal punto di vista energetico.
Gli ostacoli sono rappresentati come sempre dalla lobbie dell’edilizia tradizionale, molto agguerrita e interessata a mantenere il monopolio del mercato.
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