COSI’ L’ATAC MUORE D’ESTATE
LA TRAGICOMMEDIA QUOTIDIANA DEI TRASPORTI ROMANI, TRA BUS ROTTI, LINEE SOSPESE, CONCORDATO PREVENTIVO E 45 MILIONI DOVUTI A ROMA TPL
“Al momento nessuna vettura è stata localizzata dal sistema”; “Si sono verificate cancellazioni di corse per indisponibilità vetture causa guasto”; “la linea non è attiva”: è una tragicommedia quotidiana quella che l’account @InfoAtac su Twitter è costretto a raccontare in ogni giorno di ordinario disservizio nei trasporti di Roma.
Un dramma ben evidenziato da quanto racconta oggi Il Messaggero: al deposito della Magliana 160 bus su 250 programmati in uscita erano guasti.
E questo genera attese infinite alle fermate e dieci — 10! — linee sospese ogni giorno.
L’ATAC muore di orario estivo, visto che la riduzione delle corse programmata nei mesi più caldi va a sommarsi con la distruzione completa del parco mezzi.
Il Messaggero scrive che quello che è successo ieri a Magliana è successo martedì a Grottarossa, dove un video mostra decine di conducenti che invece di sedersi a “girare la ciambella” (come chiamano in gergo il volante), si sono dovuti accontentare di due chiacchiere e un caffè alla macchinetta automatica in attesa di essere chiamati magari a coprire qualche altro buco del servizio.
«La maggior parte dei guasti spiega Renzo Coppini, segretario regionale del Sul Ct — è dovuta al cattivo funzionamento degli impianti dell’aria condizionata. Sono talmente vecchi, come i motori, che è quasi impossibile ripararli. I fornitori non mandano più ricambi e si cannibalizzano i bus fermi per recuperare pezzi. La situazione è talmente critica che a settembre, con la riapertura di uffici e scuole, si rischia il collasso totale. Con Fast e Utl chiediamo un incontro urgente con Roma Capitale per capire come intende intervenire».
Nel settembre 2016 l’assessore ai Trasporti Linda Meleo annunciava un «piano straordinario per la manutenzione dei bus», con la richiesta ai dirigenti di «fornire report settimana per settimana». Dopo un anno, nuovo corso per il Cda e punto e a capo.
Il tutto accade mentre per il video in cui scende dal bus per picchiare un automobilista un autista ATAC viene difeso dai sindacati e Virginia Raggi aumenta le poltrone del consiglio di amministrazione di ATAC, rinunciando alla governance con amministratore unico che almeno faceva risparmiare qualcosa dal punto di vista della gestione.
Ma il consiglio di amministrazione tornerà a riunirsi solo dopo il 20 agosto e ancora non si conosce la strategia che l’azienda seguirà per rimettere in sesto i conti dopo l’addio di Bruno Rota in polemica con il MoVimento 5 Stelle romano. Che ovviamente quando si tratta di affrontare le brutte notizie perde regolarmente la voce e rimane in un silenzio di tomba.
Intanto nel pomeriggio, il ramo di un albero è caduto sulle rotaie del tram in via del Parco del Celio. Tranciati i cavi. Solo tanta paura per i passeggeri della linea 3. Forti invece i disagi, con la chiusura della tratta e della strada per permettere la messa in sicurezza della carreggiata e poi il ripristino della linea. Sul posto sono intervenuti le forze dell’ordine, i Vigili del fuoco e i tecnici dell’Atac.
Ieri intanto è arrivata l’ennesima mazzata per i conti dell’azienda.
II tribunale civile ha riconosciuto alla Roma Tpl la seconda rata del contenzioso avviato nel 2010. Conto complessivo da 45 milioni. L’azienda che gestisce le linee periferiche li pretende entro due settimane, pena l’avvio della procedura di pignoramento. E i fornitori per i ricambi che servono a tenere in piedi la malandata flotta bus capitolina ora pretendono pagamenti in contanti e non più a 90 giorni. Questo perchè la prospettiva del concordato spaventa chi deve ricevere i danari.
Intanto arrivano in Campidoglio le 33.040 firme raccolte dai Radicali (mille portate dal Pd) a lanciare il referendum per la messa a gara del servizio tpl dal dicembre 2019, quando cioè scadrà il contratto di servizio Atac-Comune. Riccardo Magi, segretario dei Radicali, ha chiesto che oggi ci sia Raggi a prendere in mano il plico, ma difficilmente la sindaca rientrerà dalle vacanze.
Anche perchè qualsiasi ipotesi di privatizzazione è vista come il fumo negli occhi dai sindacati di ATAC. E il MoVimento 5 Stelle ha una base elettorale di portata non indifferente tra gli autisti e i macchinisti dell’azienda dei trasporti comunale. Proprio questo ragionamento ha portato ai contrasti e alla defenestrazione di Bruno Rota, in questi mesi unico a tentare di dare una svolta all’azienda.
Anzi, ha fatto molto per venire incontro alle istanze dei dipendenti. Ad esempio annullando nel 2016 l’accordo sulle condizioni lavorative e la diminuzione del monte ore di lavoro.
L’azienda ha cancellato gli accordi firmati nel 2015 che prevedevano la scomparsa dei benefit e l’aumento del monte ore da 736 a 950, oltre all’introduzione del badge e del timbro all’uscita e alla comparsa del parametro della produttività nel salario.
Vale la pena di ricordare le parole di Rota al Corriere proprio sul problema della timbratura dei cartellini, dell’orario di lavoro e delle regole da rispettare.
Rettighieri denunciò un’ingerenza dell’assessora Linda Meleo su un lavoratore sottoposto a provvedimento disciplinare. Il sanzionato era Federico Chiovelli, rimosso — e poi reintegrato — dal vertice della ferrovia Roma-Viterbo, attivista del MoVimento e cugino di un’assessora M5S, Paola Chiovelli, assessora alle politiche sociali del municipio XV.
Vale la pena di ricordare che l’assessora Meleo, in nome della trasparenza quannocepare, non ha mai chiarito come mai si sia interessata alla questione del provvedimento disciplinare nei confronti di Chiovelli.
(da “NextQuotidiano”)
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