DA PARISI SONORO SCHIAFFO A SALVINI: “IL CANDIDATO ANTISEMITA? DECISIONE PREPOTENTE DELLA LEGA”, ADDIO VOTI MODERATI
SCOPPIA IL CASO DEL CANDIDATO DI QUARTIERE DELLA LEGA E PARISI SI INFURIA: “SPERO NON VENGA ELETTO, CON ME NON AVRA’ SPAZIO”… IL GRUPPO E’ VICINO AGLI HAMMERSKIN…BOSSI: “IO STO COI PARTIGIANI”
Parole durissime, che condannano la scelta della Lega di presentare alle elezioni una “persona antisemita e fascista” che “nel mio lavoro non può trovare spazio”.
Il candidato del centrodestra Stefano Parisi ha attaccato il partito di Matteo Salvini che “ha inserito prepotentemente” tra i candidati milanesi del municipio di Zona 8, con la lista del Carroccio, Stefano Pavesi, militante del gruppo della destra radicale (legato a Lealtà e azione) Alpha.
“Rimane il rapporto tra Pavesi e alcune frange della Lega, questo danneggia molto la Lega e in parte anche noi – ha dichiarato Parisi in diretta a Radio Popolare – ci sono molti nostri elettori preoccupati, e hanno ragione. Mi auguro che questo ragazzo non sia eletto, resta per la Lega un nodo da sciogliere comunque, perchè si tratta di una persona antisemita e fascista e nel mio lavoro non può trovare spazio. La Lega lo ha inserito prepotentemente”.
“Milano è una città dove non prenderanno mai piede antisemitismo e atteggiamenti xenofobi – ha spiegato.
La candidatura di Pavesi aveva suscitato un’ondata di sdegno, liquidata dal leader della Lega Salvini con una battuta: “Se l’accusa è quella di essere di destra o estrema destra non capisco dove stia il fondamento: anche io sono di estrema destra, secondo la maggioranza dei giornalisti”.
Peccato che avesse poche ore detto che fosse “antifascista e anticomunista”
Ma la questione imbarazza non poco il manager che punta alla carica di sindaco.
Pavesi, infatti, è apparso proprio sul sito di Radio Popolare nelle immagini che lo ritraevano in prima fila, sull’attenti, felpa nera di Lealtà e Azione e bandiera tricolore in mano, alle commemorazioni dei morti della Repubblica di Salò organizzate il 25 aprile al campo X di Milano e al campo 62 di Monza.
Immagini pubblicate dall’associazione Memento, emanazione della formazione neofascista Lealtà e Azione, alla quale Parisi appartiene. Nelle immagini postate si vede il militante nero-verde Pavesi impegnato nella parata commemorativa assieme a una trentina di camerati.
Tra coloro che hanno criticato le manifestazioni indette il 25 aprile – giorno della Liberazione dal nazifascismo – da reduci repubblichini, nostalgici e neofascisti, c’è infatti lo stesso Stefano Parisi.
Il candidato sindaco del centrodestra, che il 25 aprile ha partecipato al corteo milanese per la Liberazione all’interno della Brigata Ebraica, aveva detto: “I neo fascisti che oggi hanno organizzato commemorazioni a Milano dovrebbero stare a casa, hanno sbagliato”. Quando la candidatura con la Lega Nord del neofasista Pavesi è stata ufficializzata, lo stesso Parisi, intervistato da Radio Popolare, non aveva nascosto irritazione e imbarazzo: “Mi assicurano che Pavesi non sia un fascista antisemita, spero che lo dichiari pubblicamente”.
Antisemita o no, il punto è che il candidato sindaco si era esposto personalmente garantendo che non ci sarebbero stati fascisti nelle liste.
La questione, per altro, va ben al di là della candidatura. Il partito più importante della coalizione che sostiene Parisi, la Lega, ha un rapporto politico con Lealtà e Azione. Militanti di Lealtà e Azione nei giorni scorsi si sono presentati nei mercati rionali di Milano a distribuire volantini della Lega.
Durante la presentazione di due candidati leghisti al consiglio comunale, Max Bastoni e Francesca Testa, era presente, oltre a Mario Borghezio, un gruppo di militanti di Lealtà e Azione.
Chi si muove dietro questa formazione? Chi rappresenta ? Facile.
Lealtà e Azione è la sigla politica dietro la quale in Lombardia, a Milano in particolare, operano gli Hammerskin, ovvero una formazione antisemita internazionale nata da una costola del Ku Klux Klan…
Dopo il fidanzamento di interessi tra la Lega di Salvini e molti partiti nazionalisti e neofascisti europei, non c’è da stupirsi.
Restano, sullo sfondo, le parole di chi la Lega l’ha fondata e guidata fino a ieri: Umberto Bossi.
Rispondendo a una domanda su Marine Le Pen, il Senatur ha affermato: “Io sono dall’altra parte della barricata, vengo da una famiglia che ha avuto partigiani combattenti e morti”
Paolo Berizzi
(da “La Repubblica“)
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