DALLA PARTE DEI CRIMINALI: IL GOVERNO ITALIANO SI OPPONE ALL’ARRESTO DI NETANYAHU
NON APPLICHERA’ LA RICHIESTA DELLA CORTE PENALE INTERNAZIONALE.. IN ITALIA I DELINQUENTI POSSONO ENTRARE E USCIRE LIBERAMENTE, ORMAI E’ COSA NOTA
Tra oggi e domani la maggioranza di destra che sostiene il governo Meloni potrebbe opporsi alla richiesta della Corte Penale Internazionale di arrestare il premier israeliano Benjamin Netanyahu, accusato per crimini di guerra nella Striscia di Gaza.
Dopo alcune indiscrezioni uscite sui giornali israeliani, per la prima volta la maggioranza lo farà con un atto parlamentare votando contro alle mozioni delle opposizioni – M5S e Alleanza Verdi e Sinistra – che chiedono al governo di impegnarsi a rispettare la decisione della Corte dell’Aia.
La maggioranza, invece, voterà contro: nel caso in cui Netanyahu dovesse venire in Italia, quindi non sarà arrestato. Il mancato rispetto della decisione dell’Aia arriva anche a pochi giorni da uno scontro tra la Corte Penale Internazionale e il governo italiano su un’altra vicenda: quella del rimpatrio, con tanto di aereo di Stato, del torturatore libico Almasri su cui pendeva un mandato di cattura internazionale.
Proprio su questo si concentrano le mozioni di Alleanza Verdi e Sinistra a prima firma di Nicola Fratoianni e del M5S sottoscritta dal capogruppo Riccardo Ricciardi.
Quelle di Azione e Italia Viva invece sono più blande e chiedono al governo di impegnarsi sul riconoscimento dello Stato di Palestina con il progetto dei due popoli due Stati.
Al primo punto delle mozioni di Fratoianni e Ricciardi invece c’è un impegno preciso: “Adempiere agli obblighi di cooperazione e assistenza giudiziaria con la Corte penale internazionale derivanti dall’emissione dei mandati di arresto da parte della Corte penale internazionale nei confronti del Premier israeliano Benjamin Netanyahu, dell’ex Ministro della difesa Yoav Gallant e del comandante militare di Hamas Mohammed Deif, qualora non deceduto”.
Fonti qualificate di maggioranza fanno sapere che il governo darà parere negativo e la destra voterà contro a questo impegno. Sconfessando dunque la decisione della Corte Penale Internazionale.
Un’indiscrezione che era uscita la scorsa settimana sui quotidiani isrealiani dopo il bilaterale a Roma tra i ministri degli Esteri Antonio Tajani e Gideon Sa’ar, confermato da fonti di governo italiane. Oggi arriverà il primo impegno formale. La maggioranza invece presenterà una mozione alternativa a prima firma dell’azzurro Andrea Orsini e firmata anche dai responsabili Esteri di Fratelli d’Italia e Lega.
In questo documento si confermeranno gli impegni presi in queste settimane dal governo italiano: il sostegno al cessate il fuoco a Gaza e la difesa dello Stato di Israele. Sul rispetto della sentenza della Cpi, invece, arriva un “no”: il governo, si legge al punto 6 della mozione, si impegna “ad adottare iniziative volte a definire, in raccordo con i principali partner internazionali, una linea comune d’azione che, nel rispetto delle decisioni, delle prerogative e dell’autonomia della Cpi, non sia d’ostacolo al mantenimento della tregua raggiunta a Gaza e al riavvio di negoziati di pace”.
(da agenzie)
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