DEBITO, INDUSTRIA, DEFLAZIONE, SOLO CATTIVE NOTIZIE: L’ITALIA AGGIORNA TUTTI I RECORD NEGATIVI
DEBITO PUBBLICO A QUOTA 2.186 MILIARDI, PRODUZIONE INDUSTRIALE IN CALO -1,8% RISPETTO AL 2013
Istat e Banca d’Italia consegnano al ministro Pier Carlo Padoan, padrone di casa del vertice dell’Eurogruppo in corso a Milano, un’altra coppia di cattive notizie per l’economia italiana.
Dall’istituto nazionale di statistica arriva una nuova doccia fredda sulla produzione industriale, calata a luglio dell’1% rispetto al mese precedente e dell’1,8% rispetto allo stesso periodo del 2013.
Da via Nazionale, invece, un nuovo alert sullo stock, crescente, del nostro debito pubblico, giunto nello stesso mese a quota 2186 miliardi di euro, 0,2 miliardi in più rispetto al massimo di giugno.
Sempre l’Istat intanto conferma le stime negative sull’inflazione diffuse nelle scorse settimane: ad agosto il dato ha visto una crescita debole dello 0,2%, mentre rispetto al 2013 il livello medio dei prezzi vede una flessione dello 0,1%. In confronto al 2013 il nostro Paese si trova quindi in deflazione.
Produzione industriale.
I dati sulla produzione industriale proseguono nel solco del trend altalenante che ha caratterizzato gli ultimi mesi.
La caduta di luglio, infatti, brucia il guadagno del mese precedente (+0,8% congiunturale), andando peggio di quanto previsto dalla maggior parte degli analisti, che avevano stimato un indice piatto o poco sotto lo zero (ad esempio il consensus dell’agenzia Bloomberg indicava una flessione mensile dello 0,2%).
Insomma il terzo trimestre, che a luglio segna l’avvio, parte in salita. Guardando ai macro-settori, a luglio l’indice destagionalizzato presenta tutte variazioni congiunturali negative: diminuiscono i beni di consumo (-2,4%), quelli strumentali (-2,1%) e, anche se in misura piu’ lieve, l’energia (-0,8%) e i beni intermedi (-0,6%).
Debito.
Quanto ai dati pubblicati dalla Banca d’Italia – si legge ancora nel bollettino di Via Nazionale – il debito pubblico è’ aumentato di 99,2 miliardi, riflettendo il fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche (32,7 miliardi) e l’aumento delle disponibilita’ liquide del Tesoro (72,1 miliardi).
Nel complesso, l’emissione di titoli sopra la pari, l’apprezzamento dell’euro e gli effetti della rivalutazione dei BTPi hanno contenuto l’incremento del debito per 5,6 miliardi. Sul fabbisogno dei primi sette mesi ha inciso per 4,5 miliardi (8,7 miliardi nel corrispondente periodo del 2013) il sostegno finanziario ai paesi dell’area dell’euro. Nel complesso, la quota di competenza italiana del sostegno finanziario ai paesi dell’area era pari alla fine dello scorso luglio a 60,1 miliardi.
Entrate.
Leggero calo nei primi sette mesi dell’anno per entrate. Da gennaio gli incassi sono diminuiti dello 0,5 per cento (1,0 miliardi). Confrontato al dato di luglio del 2013 il dato risulta invece in crescita dello 0,8 per cento (0,3 miliardi) rispetto allo stesso mese dello scorso anno.
Salgono a quindici le grandi citta’ in deflazione.
Registrano, infatti, prezzi in calo su base annua: Potenza, Reggio Emilia e Padova (-0,1%); Roma, Perugia, Bologna e Genova (-0,2%); Bari, Trieste, Firenze e Milano (-0,3%); Livorno (-0,5%); Torino (-0,6%); Verona (-0,7%); e Venezia (-0,8%).
(da “Huffingtonpost“)
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