DI MAIO, UN PICCOLO UOMO, FORTE CON I DEBOLI E DEBOLE CON I FORTI
HA CONVOCATO L’AMBASCIATORE TUNISINO MA NON SIA MAI CHE L’ABBIA FATTO CON QUELLO EGIZIANO… MENTRE LAMORGESE OTTENEVA UN AUMENTO DEI RIMPATRI E TRATTAVA CON TUNISI, DI MAIO USA I CONTRIBUTI DOVUTI PER LA COOPERAZIONE COME ARMA DI RICATTO
Il sempre più improbabile ministro degli Esteri, probabilmente infastidito dall’attivismo “mediterraneo” della sua collega ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha deciso di tornare alla ribalta mediatica, annunciando lo stop ai fondi per la cooperazione allo sviluppo fino a quando la Tunisia non dimostrerà una maggiore collaborazione nel contrasto alle partenze dalle sue coste.
Non contento della sparata, giovedì ha convocato alla Fernesina l’ambasciatore tunisino chiedendo maggiori controlli sulle coste del Paese nordafricano e una rapida ripresa dei rimpatri.
Convocare un ambasciatore è, sul piano diplomatico, un atto importante, grave. Che il ministro Di Maio si è guardato bene dal fare nei riguardi dell’ambasciatore egiziano dopo l’ennesima presa in giro sul caso Regeni o per esprimere la riprovazione italiana per il trattamento inflitto dalle autorità egiziane a Patrick Zaki.
Ma si sa, Giggino è forte con i deboli e debole con i forti.
E’ usare i soldi della cooperazione come arma di ricatto: se fai il bravo te li diamo, altrimenti ti arrangi. E fare il bravo, per il titolare della Farnesina, significa garantire l’esternalizzazione delle frontiere, non importa se questo significa ricacciare indietro decine di migliaia di disperati, intercettati in mare, e ricacciarli nei lager libici.
E’ questo che il ministro di Maio vorrebbe dalla Tunisia? Fare come in Libia? Prendere a modello la cosiddetta Guardia costiera libica, una vera e propria fucina di crimini?
Cosa ha da dire in proposito il presidente del Consiglio, e soprattutto, cosa aspettano i leader, o presunti tali, delle forze progressiste e di sinistra, che del Conte II fanno parte? Una cosa è certa: l’ultima uscita di Di Maio conferma che sul Mediterraneo e la securizzazione della questione migranti, il Conte II è la fotocopia in peggio del Conte I.
(da Globalist)
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