DIAMOND PRINCESS: DUE VOLI PER RIMPATRIARE GLI ITALIANI, UNO PER I SANI E UNO PER IL PASSEGGERO CONTAGIATO
LA LETTERA DELL’AMBASCIATORE ITALIANO IN GIAPPONE AI CONNAZIONALI SULLA NAVE
La decisione se imbarcarsi o meno sul volo speciale per tornare in Italia dovrà essere comunicata entro le 9 di domani, 19 febbraio.
A scriverlo è l’ambasciatore d’Italia in Giappone, Giorgio Starace, nella lettera indirizzata qualche ora fa via mail ai 35 italiani a bordo della Diamond Princess, in quarantena da coronavirus al largo del Giappone e pubblicata sul sito del Comune di Pozzallo, in provincia di Ragusa, che conta cinque cittadini a bordo della nave da crociera trasformatasi in un focolaio del nuovo virus.
Nella missiva l’ambasciatore, oltre a informare che il volo “arriverà a breve”, precisa: “Il team medico a bordo del volo si riserva di effettuare un controllo sanitario su ogni singolo passeggero prima di decidere la trasferibilità sul volo speciale. Al momento dell’arrivo in Italia il protocollo prevede un regime di quarantena obbligatoria di 14 giorni da tenersi presso una struttura in via di individuazione”.
Al momento, dunque, non è stata ancora deciso dove gli italiani che torneranno dal Giappone dovranno trascorrere le due settimane di isolamento, che scatteranno nel momento dell’arrivo nella struttura. Non vale il periodo trascorso in quarantena a bordo della nave.
“Una volta alla frontiera italiana (le persone, ndr) saranno prese in carico dal Ministero della Salute e accompagnate presso la struttura individuata per la quarantena di 14 giorni, a prescindere dalla quarantena già effettuata a bordo della Diamond”.
Nel frattempo, Protezione Civile – con il comitato operativo -Farnesina, ministero della Salute e ministero della Difesa continuano a lavorare per mettere a punto la missione in Giappone. I voli che partiranno saranno due.
Il passeggero risultato positivo al coronavirus sarà l’ultimo degli italiani a bordo della Diamond Princess a rientrare nel nostro Paese, mentre gli altri rientreranno nei prossimi due tre giorni.
Un piano definito, al momento, ancora non c’è ma quel che però è certo è che verranno organizzati almeno due voli diversi.
Un primo – che dovrebbe rientrare in Italia tra giovedì e sabato – con tutti quelli che, al momento di salire a bordo e dopo esser stati sottoposti ad un nuovo test, non risulteranno positivi.
Questi viaggeranno senza speciali misure di protezione se non quelle già adottate per il rientro degli italiani da Wuhan.
Su un secondo volo – che al momento non è ancora stato programmato e che dipenderà anche dalle decisioni delle autorità sanitarie nipponiche – salirà invece il passeggero risultato positivo, che tornerà in Italia in “alto biocontenimento” come è stato per Nicolò, lo studente 17enne rimasto bloccato due volte in Cina. E per domattina gli italiani a bordo dovranno comunicare ufficialmente all’ambasciatore se intendono lasciare o meno la nave.
(da “Huffingtonpost”)
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