DIETROFRONT DELLA RAGGI SUI MEGASTIPENDI DEL SUO STAFF: ORA “VALUTA TAGLI” A ROMEO E MAZZILLO
SOLO RITOCCHINI DOPO ESSERE STATA SOMMERSA DA CRITICHE INTERNE AL MOVIMENTO: DA 120.000 A 90.000 EURO… CONTINUA IL CAOS NEL MOVIMENTO CON DELIBERE IRREGOLARI RITIRATE
Trentamila euro in meno l’anno per Salvatore Romeo, capo della segretaria di Virginia Raggi, e tra i dieci e i quindici mila in meno per Andrea Mazzillo, coordinatore dello staff della sindaca di Roma.
A tanto ammonterebbero i tagli agli stipendi dei due collaboratori scelti dal primo cittadino di Roma e finiti nella bufera perchè accusati, sia fuori sia dentro il Movimento 5 Stelle, di avere retribuzioni troppo alte rispetto allo stile pentastellato. Ovvero 120mila euro il primo e 90mila il secondo.
I ritocchi al ribasso saranno definiti durante la prossima Giunta capitolina fissata per il 24 agosto.
Intanto Virginia Raggi, che era rientrata a Roma dalla Toscana per la riunione della Giunta di giovedì, adesso è andata in montagna per gli ultimi tre giorni di vacanza e tornerà in Campidoglio lunedì quando inizierà a studiare le nuove delibere con quel “surplus” di attenzione che le è stato chiesto in particolare dall’assessore al Bilancio, Marcello Minella, uomo chiave nella squadra capitolina.
Proprio perchè in alcune delibere finora firmate sono state rilevate delle irregolarità . Tra queste ci sono quelle di Salvatore Romeo e Andrea Mazzillo che non riportavano l’ammontare della loro retribuzione.
E nel caso del capo della segretaria, a cui è stato triplicato lo stipendio, è stata conferita una retribuzione più alta, cioè da dirigente di terza fascia, rispetto a quella che in realtà gli spetta per legge da funzionario del Comune.
Una promozione che ha messo in fibrillazione i vertici del Movimento 5 Stelle e lo stesso Beppe Grillo in contatto costante con Palazzo Senatorio e con il mini direttorio romano.
Nella villa in Sardegna del leader pentastellato c’è stata anche una cena con Paola Taverna e Stefano Vignaroli, due parlamentari molti attivi sul fronte romano.
Anche la nomina di Mazzillo è stata mal digerita dagli attivisti.
Su di lui pesa il peccato originale di aver militato nel Pd di Ostia, finito poi nella bufera per Mafia Capitale.
Novità anche per Raffaele Marra, il vice capo di gabinetto la cui nomina è stata contestata perchè già collaboratore di Gianni Alemanno.
Da oltre un mese dal Campidoglio fanno sapere che la delibera sarebbe stata revocata per destinare Marra a un altro incarico, ma nei fatti ancora non è successo.
Anche perchè l’incarico che la sindaca aveva in mente per lui in un primo momento avrebbe creato una nuova spaccatura nel Movimento 5 Stelle.
L’idea era quella di nominare Marra capo della sicurezza del Campidoglio tanto che aveva già preso contatti con il capo dei vigili di Roma, Diego Porta.
Adesso si apprende però che questa nomina è saltata. Anche in questo caso i vertici 5Stelle si sarebbe messi di traverso.
(da “Hufffingtonpost”)
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