ELEZIONI PRESIDENZIALI CROAZIA: SCONFITTI I SOVRANISTI, L’EX PREMIER SOCIALDEMOCRATICO IN VANTAGGIO
LA PRESIDENTE USCENTE CONSERVATRICE HA CERCATO I VOTI SOVRANISTI (TERZI AL PRIMO TURNO E FUORI DAL BALLOTTAGGIO) E L’HA PAGATA
Zoran Milanovic, ex premier socialdemocratico ed esponente del centrosinistra unito, è in chiaro vantaggio nel ballottaggio per le elezioni presidenziali in Croazia, con il 53,25 per cento.
Lo mostrano i primi exit poll diffusi dalle emittenti tv croate. La presidente uscente, la conservatrice Kolinda Grabar-Kitarovic, avrebbe perso, essendo accreditata al 46,75 per cento secondo i primi dati.
Sarà Milanovic, se gli exit poll verranno confermati, il nuovo inquilino del Pantovckak, la residenza presidenziale.
Kolinda Grabar-Kitarovic, dell’Hdz (l’Unione democratica croata, di centrodestra, il partito al governo di Zagabria) era arrivata seconda al primo turno del 22 dicembre con il 26,7% dei voti, mentre il candidato del centrosinistra, l’ex premier socialdemocratico Zoran Milanovic (Sdp), si era piazzato primo, a sorpresa, due settimane fa, con il 29,6%.
La conservatrice Kitarovic, 51 anni, , cercava la riconferma.
La “donna del popolo”, come ama definirsi, cercava i voti di sovranisti e nazionalisti, che al primo turno avevano premiato il cantante-politico dell’ultradestra, Miroslav Skoro, arrivato terzo al primo turno con il 24,4% dei consensi.
L’ex premier Milanovic, 53 anni, premiato al primo turno soprattutto dagli elettori delle grandi città , chiede una possibilità ai croati per “sorprenderli”, come ha affermato negli ultimi comizi. Una campagna elettorale, la sua, rivolta soprattutto ai giovani proponendosi come “presidente di una Croazia moderna”.
Sebbene il ruolo di presidente della Repubblica sia più che altro di rappresentanza, il prossimo mandato sarà caratterizzato da importanti sfide.
La funzione più importante del Capo dello Stato è la compartecipazione alla politica estera del Paese e dal primo gennaio, infatti, la Croazia ha assunto la presidenza di turno del Consiglio dell’Unione europea. E a maggio Zagabria ospiterà il summit tra Ue e Balcani: un’occasione per porsi come credibile intermediario nel processo di allargamento europeo nella regione.
Ma, soprattutto, le presidenziali di oggi, saranno un test chiave in vista delle elezioni per rinnovare il Parlamento previste a fine 2020.
(da agenzie)
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