ELEZIONI TURCHIA, ERDOGAN SI FERMA SOTTO IL 50%. KILICDAROGLU: “VINCEREMO AL BALLOTTAGGIO”
IL PRIMO TURNO FINISCE 49,4% CONTRO IL 45% DELLO SFIDANTE
È ormai certo il ballottaggio per le elezioni presidenziali in Turchia. Quando è stato scrutinato oltre il 99% delle schede, il presidente uscente, Recep Tayyip Erdoğan, è in vantaggio ma non ha raggiunto il 50 per cento delle preferenze, fermandosi al 49,4%, secondo la Cnn turca, confermando così quanto era emerso dagli ultimi sondaggi: a 72 ore dall’apertura dei seggi Erdoğan era stato superato dal leader dell’opposizione, Kemal Kilicdaroglu, che ha invece ottenuto il 45%.
Nella notte, dopo l’una ora italiana, Erdogan si era rivolto alla folla dei suoi sostenitori: “Siamo in netto vantaggio. Altri stanno cercando di ingannare le persone dicendo che sono avanti”. Anche se ci sarà una nuova votazione, Erdoğan ha però già ottenuto la maggioranza in Parlamento.
La coalizione guidata dall’Akp di Erdoğan ha conquistato 324 dei 600 seggi. Di questi 268 saranno occupati da parlamentari del partito Akp, 51 dal partito nazionalista Mhp e 5 dal partito Refah.
La coalizione di opposizione guidata dai repubblicani del Chp, il cui segretario è lo sfidante Kilicdaroglu, ha conquistato il 35% dei voti e un totale di 211 parlamentari, 167 saranno del Chp e 44 dei nazionalisti alleati di Iyi parti.
Proprio il leader dell’opposizione, Kemal Kilicdaroglu, ha invece ottenuto il 45%. “La volontà di cambiamento nella società è superiore al 50%. Se la nostra nazione dice che si andrà al secondo turno, vinceremo assolutamente al ballottaggio”, ha detto parlando alla stampa, aggiungendo: “Nonostante tutte le sue bugie e attacchi, Erdoğan non ha ottenuto il risultato desiderato. Nessuno dovrebbe essere entusiasta del fatto che questo sia un affare fatto. Le elezioni non si vincono dal balcone”.
Il ballottaggio è previsto il prossimo 28 maggio, quando l’opposizione cercherà di porre fine ai due decenni di dominio di Recep Tayyip Erdoğan in quella che è stata definita la più grande sfida alla sua leadership da decenni.
Non sono ovviamente mancate le polemiche e le accuse di brogli
(da agenzie)
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