EMERGENZA SBARCHI, CI VOLEVA LA TUNISIA PER CHIAMARE L’IMBELLE MARONI PER NOME
IL GOVERNO ITALIANO ACCUSA L’EUROPA DI NON COLLABORARE PER L’EMERGENZA PROFUGHI, MA LA UE RISPONDE: “NOI DISPONIBILI, MA MARONI NON CI HA DETTO COSA VUOLE”…LA TUNISIA DEFINISCE GIUSTAMENTE INACCETTABILE UN CONTINGENTE ITALIANO DI RESPINGIMENTO…MA PER 4.000 PROFUGHI E’ NECESSARIO ANDARE IN CRISI ISTERICA, QUANDO SIAMO ARRIVATI IN PASSATO A OSPITARNE 30.000?
Maroni attacca, la Ue risponde.
E intanto scoppia lo scontro anche con Tunisi.
La nuova polemica tra il governo italiano e Bruxelles arriva sullo sfondo della crisi degli sbarchi a Lampedusa.
Così il ministro dell’Interno Roberto Maroni lancia il suo j’accuse: “Siamo soli, l’Europa non sta facendo nulla”, dice intervistato dal compiacente TG5.
E annuncia che chiederà alla Tunisia di ospitare sul suo territorio la polizia italiana per fermare il flusso dei disperati.
Intanto, l’esercito tunisino presidia da oggi il porto di Zarzis (nel sud della Tunisia) e impedisce alla gente di accedere di notte, sia a piedi sia in macchina
La prima ad arrivare, in ordine di tempo, è la risposta dell’Unione Europea. “Cecilia Malmstrom, commissaria agli affari interni, ha avuto ieri un colloquio telefonico con Maroni” assicura la portavoce della stessa Malmstrom, “nella quale si è detta pienamente cosciente della situazione eccezionale che si sta vivendo in Italia”.
Ma la Commissione può agire solo dietro mandato degli Stati dell’Unione e non autonomamente (nonostante da un anno chieda ai governi di vedersi attribuito qiesto potere).
Nel concreto la Ue può aiutare l’Italia attivando Frontex, l’Agenzia europea per la gestione delle frontiere esterne, una missione di pattugliamento pagata con soldi comunitari.
Bruxelles può dare una mano al nostro Paese inviando pattuglie per aiutare nella gestione della situazione a terra e pagando parte delle spese per le procedure d’asilo.
Quindi è inutile che Maroni accusi l’Europa di non fare nulla, sono due anni che suona il medesimo disco rotto per giustificare l’emergenza.
Salvo poi tentare di nasconderla, quando diventa evidente a tutti, tenendo chiuso il Centro di accoglienza di Lampedusa.
Ci sono voluti tre giorni e pressioni internazionali per fare un’operazione di buon senso:aprire il Centro che era perfettamente funzionante e dotato di personale, invece che costringere i profughi a dormire sul molo.
Tutto per una ignobile spepulazione politica: non si doveva far vedere che il Centro di Lampedusa era stracolmo, dopo essersi venduto in padagna la palla che il problema era risolto.
Quanto alla richiesta di pattugliare le coste tunisine con i nostri mezzi navali, secca e dura è giunta la risposta del paese africano.
Il portavoce del governo giudica “inaccettabile” l’ipotesi di dispiegare contingenti italiani.
Una proposta definita “prevedibile” dal portavoce, che l’ha attribuita al ministro italiano di “estrema destra razzista”.
Finalmente un esponente politico che ha chiamato per nome l’esponente leghista.
Uno dei problemi con la Tunisia è che, con le dimissioni oggi del ministro degli Esteri Ahmed Abderraouf Ounaies, le nuove relazioni internazionali che il paese post-Ben Ali si apprestava a tessere, proprio alla vigilia di un’intensa giornata di contatti, resteranno monche per l’assenza proprio di un responsabile dei rapporti con le altre nazioni.
In realtà Maroni strilla per fini elettorali.
I Centri di accoglienza, nei periodi di maggiori flussi migratori, erano arrivati ad ospitare anche 30.000 profughi l’anno, inutile fare tutto questo casino per 4.000.
Bastava prevedere ed organizzarsi: invece, dopo giorni, non si è neanche vista l’ombra della Protezione civile, altro che balle mediatiche.
La soluzione sta in un piano europeo che permetta di smistare i profughi anche in altri Paesi europei, dividendosi gli oneri. ma per fare una cosa del genere il governo italiano dovrebbe avere quella credibilità internazionale che purtroppo non ha.
Inutile girarci intorno.
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