FINI ANNUNCIA “ORA ABOLIREMO I VITALIZI DEI DEPUTATI”
IL LEADER DI FLI A VERONA: “SE FALLISCE MONTI, FALLISCE L’ITALIA:
BASTA ALLEANZE PER BATTERE L’AVVERSARIO”… PDL SPACCATO SU MONTI E D’ALEMA ACCUSA LA LEGA: “SONO ATTACCATI ALLE POLTRONE”
«Questo è l’ultimo governo in grado di far uscire l’Italia dalla crisi: se dovesse fallire rischia di fallire l’Italia intera».
Lo dice Gianfranco Fini che aggiunge: «Siamo in una fase eccezionale, vogliamo una risposta eccezionale».
«Non è la politica che costa sono gli apparati, gli enti e i parlamentari a incidere. In questi 18 mesi accanto alle riforme del Governo le Camere dovranno intervenire per dare l’esempio» ha proseguito Fini annunciando che tra «qualche settimana la Camera abolirà il vitalizio degli ex parlamentari».
«Se vogliamo uscire dalla travagliata storia che abbiamo alle spalle dobbiamo dire basta alle alleanze costruite solo per battere un avversario. I prossimi mesi saranno la cartina al tornasole di questo livello di responsabilità ».
Nel Pdl ora l’interesse è invece puntato sulla questione nomina dei sottosegretari: ll analizzeremo uno per uno e faremo loro gli esami del sangue, e basta bigliettini” afferma l’ex ministro del Pdl Renato Brunetta.
Un riferimento al bigliettino fatto arrivare ieri al neopremier dal vicesegretario del Pd Enrico Letta.
Questione su cui torna anche Maurizio Gasparri: “Invece di mandare patetici pizzini come fanno alcuni esponenti del Pd, come capogruppo Pdl al Senato voglio pubblicamente confermare al professor Monti che i sottosegretari devono essere tecnici, e non politici travestiti da tecnici”.
Il presidente del gruppo Pdl al Senato aggiunge: “Il governo non faccia errori che complicherebbero molto i rapporti con il Parlamento. Le forze politiche si astengano da balletti francamente ridicoli. Se deve essere fase tecnica e di tregua lo sia fino in fondo. Il confronto sarà sui contenuti, non sugli strapuntini”.
Infatti Gasparri è notoriamente ricco di contenuti fin dai tempi della sua militanza nel Msi (n.d.r.)
Diversa la linea del capogruppo alla Camera Fabrizio Cicchitto. “Il voto anticipato sarebbe stata una follia, sosterremo senza subalternità il governo
Le due anime del Pdl, però, si riuniscono quando si trata di puntare il dito contro il responsabile della crisi del centro.
Ovvero Giulio Tremonti. “Le cose che non abbiamo fatto sono imputabili a un errore della politica economica del ministro dell’Economia, che purtroppo si è imposto a tutto il governo: dovevamo affiancare agli antibiotici le vitamine, lavorando per il capitale umano e migliori servizi”.
Cicchitto concorda: “I punti deboli sono stati due: i tagli lineari voluti da Tremonti che sono una negazione del riformismo, perchè se tagli tutto rischi di tagliare anche forze dell’ordine e altri settori che non devono essere colpiti, così come la mancata ricerca di una politica per la crescita”.
Dal Pd, intanto, si fa sentire Massimo D’Alema. Anche in questo caso si parla di nomine.
“Il governo dovrà affrontare una situazione molto difficile. So, però, che tutti lo aiuteranno ad affrontare questi problemi. Innanzitutto il partito del presidente uscente: loro hanno non poche responsabilità dei problemi che si sono accumulati e che il governo Monti dovrà affrontare” dice D’Alema che affronta la questione del suo eventuale passo indietro dalla poltrona di presidente del Copasir.
“‘Nulla e’ dovuto. Io sono stato regolarmente eletto, ma penso che si dovrebbe offrire ai presidenti delle Camere l’opportunità di fare una valutazione”.
Sul possibile arrivo di Roberto Maroni al suo posto, aggiunge: “La Lega dispone della presidenza della commissione Bilancio, di quella alle Attività produttive, Ambiente e queste le ha avute in quanto partito di governo. Adesso vuole le presidenze che spettano all’opposizione, ma vuole anche mantenere quelle che spettano alla maggioranza. Mi pare che il primo obiettivo della lotta della Lega sembra essere quello delle poltrone, non so quale sarà il secondo”.
Tra qualche settimana la Camera abolirà il vitalizio degli ex parlamentari”.
Infine Di Pietro. L’ex pm non entra nella diatriba sui cosiddetti poteri forti e preferisce, invece, parlare di “un governo forte” che dovrà pensare e occuparsi dei cittadini deboli.
Casini, invece, si schiera con Monti senza riserve: “Monti va bene e siamo con lui senza se e senza ma. Non può mettere su premier una spada di Damocle.
Nel frattempo il premier va avanti: “Anche oggi sarà una giornata intensa e impegnativa”.
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