FOGNA UNGHERESE
IL MATCH DI NATIONS LEAGUE TRA UNGHERIA E INGHILTERRA SAREBBE DOVUTO ESSERE A PORTE CHIUSE, E INVECE SUGLI SPALTI C’ERANO MIGLIAIA DI BAMBINI UNGHERESI, CHE HANNO INIZIATO A FARE BUU QUANDO GLI INGLESI SI SONO INGINOCCHIATI CONTRO IL RAZZISMO
Ungheria-Inghilterra, stesso gruppo di Nations League dell’Italia e, in teoria, sfida senza pubblico. Si gioca a Budapest e i padroni di casa sono sanzionati per tre gare proprio per il comportamento scorretto mostrato sugli spalti sia durante gli Europei, primo richiamo, che durante le qualificazioni Mondiali.
In questi casi non si possono vendere biglietti, il numero degli invitati è contingentato ed è possibile solo accogliere ragazzini sotto i 14 anni. Di solito, ogni federazione porta delle scuole, qualche migliaio di persone, stavolta c’era la metà della capienza dello stadio. E ogni 10 bambini valgono un accompagnatore quindi lo spazio per un’intera curva, anche se sparpagliata.
Però sono i più giovani a fare danni: quieti durante l’inno e poi sincronizzati, non in massa, ma in gran numero a contrastare l’Inghilterra in ginocchio in segno di solidarietà con le vittime di razzismo. Con un gesto che serve per sensibilizzare, per schierarsi e che scatena la protesta dei minorenni nello stupore di chi sta in campo.
Alla Puskas Arena finisce 1-0 per l’Ungheria, rigore trasformato da Szoboszlai e di certo la prestazione spenta dell’Inghilterra non può essere attribuita alla maleducazione del pubblico imprevisto, ma nei primi dieci minuti si vedono davvero facce stranite e gesti sorpresi. Il ct Southgate, all’intervallo, dice proprio di essere «stupefatto dalle presenze in tribuna».
Anche l’Inghilterra deve pagare con un turno a porte chiuse i tumulti della finale degli Europei, li sconta proprio contro l’Italia, l’11 giugno e per l’occasione ha invitato 3 mila ragazzini, non 36 mila. L’idea dei bambini nasce dall’utopia di avere una partita solo applaudita, senza insulti, una sorta di processo riabilitativo, ma nell’Ungheria di Orban ai ragazzi è probabilmente stato chiesto di opporsi al manifesto antirazzista, così come alla fascia arcobaleno portata dal capitano Kane.
L’ambiente era pure più ostile di quanto non sarebbe stato normalmente perché in quel contesto era impossibile prevedere i buu che sono arrivati a tradimento. Più evidente del solito. L’età dell’innocenza già traviata fa più rumore del coro ultrà organizzato.
(da La Stampa)
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