FORMIGONI DUE, LA VENDETTA: “QUESTA LEGISLATURA E’ AL TERMINE, ELEZIONI TRA UN MESE E MEZZO/ TRE MESI, MARONI NON PUO’ ESSERE CANDIDATO”
“ORIGINALE CHE IL CAPO DI UN PARTITO CHE PRIMA DICE CHE LA GIUNTA HA LAVORATO BENE E CHE IL GIORNO DOPO LA FA CADERE, PRETENDA DI ESSERE IL CANDIDATO PRESIDENTE”
“Questa legislatura regionale è giunta al termine”.
Il presidente della Regione, Roberto Formigoni, ha iniziato così il suo discorso nell’aula del Pirellone davanti al Consiglio regionale.
Formigoni ha ricordato la decisione dei consiglieri Pdl di rimettere le dimissioni nelle mani del capogruppo Paolo Valentini, una decisione, ha detto, che “pone termine in tempi rapidissimi a questa legislatura”.
“Intendo dare vita a una giunta rinnovata di persone esterne alle politica nei prossimi giorni, quindi questa è l’ultima settimana di vita di questo Consiglio regionale che in tempi brevissimi dovrà eliminare il listino dalla legge elettorale”, ha proseguito il governatore.
“Alla decisione assunta dai consiglieri del Pdl, mi auguro ne segua una analoga da parte di almeno altri 15 consiglieri per porre termine in tempi rapidissimi a questa legislatura – ha aggiunto il governatore – Ribadisco il mio personale apprezzamento per questo gesto di grande responsabilità da parte del Pdl che testimonia anche la determinazione di volere continuare a fare politica”.
A margine del Consiglio, Formigoni ha poi risposto alle domande dei giornalisti sulla candidatura di Roberto Maroni alla presidenza lombarda.
“Ritengo – ha spiegato il Celeste – un tantino irrituale che il capo di un partito che prima ha detto che la giunta ha lavorato bene e poi ha deciso di farla cadere, possa pretendere di essere il candidato presidente”.
Mentre sui tempi del voto ha ribadito che si potrà tornare alle urne entro Natale o al massimo a metà gennaio – anche con l’attuale legge elettorale – e che la decisione finale spetta al prefetto.
Subito dopo il governatore Formigoni, l’intervento di Luca Gaffuri, capogruppo del Pd nel Consiglio regionale della Lombardia, per affermare che i consiglieri democratici assicurano “di essere assolutamente disponibili ad associare le loro firme per le dimissioni a quelle del Pdl la prossima settimana, o anche oggi, per porre fine alla legislatura”.
Sulla stessa linea i consiglieri di Sel e Idv. Anche l’Udc, con il capogruppo Gianmarco Quadrini si è associato dicento: “Dobbiamo ritagliarci il tempo per approvare una legge elettorale giusta e approvare il bilancio – ha aggiunto – e poi andare al voto prima possibile”.
Dal fronte della Lega ha preso la parola il capogruppo Stefano Galli: “Credo – ha annunciato – che nelle prossime ore una proposta della Lega sulla riorganizzazione della nuova Giunta verrà fatta”.
Spicca un’assenza, nell’aula del Consiglio regionale lombardo, che discute della fine anticipata del quarto mandato del governatore Roberto Formigoni.
E’ quella di Nicole Minetti, consigliera regionale del Pdl, a processo per il caso Ruby, che è stata al centro di polemiche per tutta la legislatura iniziata nel 2010.
La Minetti, eletta nel listino bloccato che proprio adesso anche Lega e Pdl vogliono eliminare prima dello scioglimento del Consiglio, è in congedo per motivi personali così come un altro consigliere.
(da “La Repubblica“)
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