GABANELLI GIORNALISTA IMPARZIALE ANCHE VERSO CHI L’AVEVA CANDIDATA
OCCORRE SEMPRE ESSERE SCOMODI E NON RINUNCIARE ALLA DOMANDA CHE PUO’ FAR DISPIACERE… LA STRANA CONCEZIONE DI DEMOCRAZIA DEI GRILLINI
C’è un solo modo per fare il giornalista: andare dal ministro e chiedere, dall’onorevole e chiedere, dal sindaco e chiedere, dal questore e chiedere, dal padrone e chiedere, dall’operaio e chiedere, dai sindacati e chiedere.
E star lì fino a quando non si è avuta una risposta.
Poi bisogna essere onesti con se stessi e con gli altri, tenere la schiena dritta, servire possibilmente i lettori e non gli apparati.
Con questi semplici principi, ai quali aggiunge una straordinaria capacità di raccontare e denunciare le cose che non vanno, Milena Gabanelli si è guadagnata un posto d’onore tra i giornalisti bravi e scomodi, quelli che non si fanno intimidire da nessuno e non rinunciano alla domanda che può dispiacere.
Domenica sera, con un servizio inappuntabile sulla scarsa trasparenza della gestione economica del Movimento 5 Stelle, la giornalista di Report ha dimostrato una volta ancora di essere libera e imparziale anche davanti a chi l’aveva scelta come candidato al Quirinale.
Quanti introiti arrivano al blog di Grillo e Casaleggio?
Dove si possono leggere i bilanci del Movimento?
Perchè non sono state pubblicate le fatture delle spese elettorali?
Domande che piovono come sassi su un Movimento avvitato da settimane sui propri rimborsi parlamentari («Davanti a tre milioni di disoccupati, smettetela di parlare di scontrini fiscali», esorta nel finale Gabanelli).
I militanti reagiscono, e male, inondano i forum, si lasciano andare a offese e triviali volgarità , attaccano la giornalista che un tempo meritava elogi perchè «nemica dei poteri forti» e adesso, sostiene qualche anonimo blogghista, «viene richiamata all’ordine».
A dire quel che è giusto dire ci si fa qualche nemico, ma ne vale sempre la pena, diceva Enzo Biagi.
Chi è stato eletto dai cittadini deve rispondere di quel che fa, ovunque sia e chiunque sia: il mestiere di giornalista non contempla amicizie interessate o casi di coscienza. Per questo il servizio di Milena Gabanelli invece di irritare dovrebbe far riflettere e pensare tutti quelli che chiedono agli altri trasparenza e non riescono ad averla in casa propria.
La libertà è un esercizio che si misura anche nei comportamenti: Report e Gabanelli sono cani da guardia senza collare; nel Movimento 5 Stelle si vedono ancora tanti guinzagli.
Giangiacomo Schiavi
(da “il Corriere della Sera“)
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