GASDOTTO TAP, IL TAR FERMA IL CANTIERE: ACCOLTA LA RICHIESTA DI SOSPENSIVA DELLA REGIONE PUGLIA
I LAVORI POTREBBERO ESSERE SOSPESI FINO AL 18 APRILE, QUANDO I GIUDICI SI ESPRIMERANNO NEL MERITO
Il fronte anti-gasdotto grida vittoria: Il Tar Lazio ha accolto la richiesta di sospensiva avanzata dalla Regione Puglia rispetto alla nota con cui il ministero dell’Ambiente aveva di fatto dato il via libera all’espianto degli ulivi dal cantiere di San Basilio.
La notizia è stata diffusa dal sindaco di Melendugno, Marco Potì, dietro comunicazione della stessa Regione. Secondo l’interpretazione delle due amministrazioni (regionale e comunale), tale pronuncia significa che i lavori sono sospesi fino all’udienza di merito, fissata per il 18 aprile.
La sospensiva sarebbe legata a un pericolo di danno urgente e concreto, ovvero all’ineluttabilità dell’espianto degli ulivi che si concretizzerebbe se i lavori andassero avanti in assenza di una chiarezza amministrativa.
Complicato, infatti, è l’intreccio di competenze sulla prescrizione A44 a cui Tap doveva ottemperare, relativa proprio alle modalità di espianto di 211 ulivi dalla prima area di cantiere aperta a San Foca e complicato anche capire se tale sovrapporsi di competenze tra gli uffici regionali abbia, in ultima analisi, prodotto un’autorizzazione valida (così come ritengono Tap e il ministero dell’Ambiente) oppure se il via libera dell’Osservatorio Fitosanitario e dell’Ufficio provinciale agricoltura avesse comunque bisogno di un’ulteriore conferma da pare del Servizio Ecologia della Regione.
In attesa che da Roma arrivino notizie più precise sull’ordinanza cautelare pubblicata dal Tribunale amministrativo del Lazio, intanto, in Salento il fronte anti-Tap esulta, considerato che la resistenza sul campo va avanti da ventuno giorni e che è stata caratterizzata anche da momenti di tensione molto forte, con i disordini del 28 e 29 marzo.
La speranza dei sindaci – i 94 che hanno firmato l’appello al Presidente della Repubblica – dei cittadini e degli attivisti è che il provvedimento abbia effetto immediato e determini lo stop dei lavori.
Per evitare l’arrivo dei camion nell’area di cantiere, intanto, nuovi blocchi stradali sono stati innalzati nella notte tra mercoledì e giovedì, rendendo impossibile anche il transito dei mezzi che avrebbero dovuto completare i lavori di messa in sicurezza degli alberi già espiantati e non trasferiti al sito di stoccaggio a causa dei blocchi stradali del 1 aprile.
(da agenzie)
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