GENOVA: DOPO 5 ANNI DI MALGOVERNO E SCANDALI DELLA SINISTRA NONCHE’ UNA TRAGICA ALLUVIONE, IL CENTRODESTRA CENTRA L’IMPRESA IMPOSSIBILE: PERDERE MALAMENTE LE ELEZIONI
UN MESE FA IL PDL ERA DATO AL 17%: E’ CROLLATO AL 9%…MUSSO NAVIGAVA OLTRE IL 21%: E’ SCESO AL 14,8%…LA LEGA E’ SOTTO IL 5%… TUTTI INSIEME ARRIVANO AL 30%, CONTRO IL 43% RAGGIUNTO NEL 2007… MA MUSSO AL BALLOTTAGGIO CAPIRA’ CHE BISOGNA CONQUISTARE VOTI NEL CAMPO AVVERSO?
L’esito delle elezioni comunali di Genova richiede una minima analisi.
Ricordiamo che nel 2007 la Vincenzi vinse con un 51% contro il 46% di Musso, allora candidato unico del centrodestra: da quello occorre partire per comprendere la realtà genovese.
I cinque anni della Vincenzi sono stati caratterizzati da arresti e scandali (in primis il suo segretario Francesca) e da una tragica alluvione, con l’allarme dato in ritardo, pochi mesi fa.
La Giunta era così invisa ai cittadini che furono fatte le primarie proprio per far fuori la Vincenzi che non ne voleva sapere di lasciare la poltrona.
Ma invece che la Pinotti, le primarie le vinse Marco Doria, poco organico al Pd, ma “volto nuovo” e indipendente di area Sel.
I sondaggi di qualche mese fa davano addirittura Musso (che aveva lasciato il Pdl) vincitore sia sulla Vincenzi che sulla Pinotti.
Anche perchè il Pdl nel frattempo “bruciava” una decina di potenziali candidati, spaccandosi tra seguaci di Scajola e quelli di Grillo e precipitando al 17% dei consensi nei sondaggi.
Dopo un mese, cioè ieri, ne ha raccolto la metà , ovvero il 9%.
Vinai è andato un po’ meglio, raggiungendo il 12,6%.
La nomination di Doria avrebbe dovuto essere di stimolo a Musso che un mese fa veleggiava tra il 20% e il 23%: nulla da fare, in 30 giorni ha perso 6 punti persino da Vinai ed è sceso al 14,8% .
Come “meno peggio” ora andrà al ballottaggio con Doria che si è fermato al 48,5% grazie anche all’exploit dei grillini arrivati al 14%.
Musso è a capo di una lista civica che porta il suo nome e che ha preso il 12% di voti (all’interno della quale vi sono candidati del Terzo polo).
Ma più della metà dei consensi li porta lui con il suo movimento.
Primo errore di Musso: non fare nulla di incisivo per andare oltre quel 20-22%, limitandosi a coltivare il proprio orticello.
Secondo errore: continuare ad attaccare il passato, quando invece la sinistra, con Doria, ha riacquistato un volto credibile , estraneo ai problemi del passato.
Invece di incalzare Doria sul suo terreno, Musso si è arroccato in difesa, con argomenti di poca presa popolare.
Sono più efficaci tre “argomenti forti” che una miriade di soluzioni per ogni alitar di vento.
La gente, è vero, vuole anche delle soluzioni ai propri problemi, ma è attratta da chi la fa sognare con un nuovo progetto di città .
Se ad ammministrare una città bastasse un ragioniere eleggerebbero un amministratore di condominio, non un politico.
E un politico se parte dal 20% non deve limitarsi a gestire quella percentuale, ma puntare in alto, a sfondare in campo avverso.
A Genova non batterai mai la sinistra se non rappresenti istanze sociali, tanto per capirci.
Una campagna elettorale liberal soft alla fine rende nulla e i risultati lo dimostrano: se il Pdl non fosse allo sfascio, Musso non sarebbe arrivato neanche al ballottaggio, lo vogliamo capire, risultati alla mano?
E ora che è al ballottaggio, pensa di attaccare o traccheggiare?
Vogliamo “scavalcare” Doria potenziando i servizi sociali, il trasporto pubblico, gli asili, l’assistenza agli anziani e aiutando le famiglie in difficoltà ?
Vogliamo eliminare qualche assurda e odiosa tassa?
Vogliamo aumentare le aree verdi?
Vogliamo disegnare la figura nuova di un sindaco che trascorra più tempo per strada invece che barricato a palazzo Tursi?
Ci fermiamo qua, ma potremmo continuare a lungo.
E il sedicente Terzo Polo che lo appoggia vuole muovere il fondoschiena e venire a Genova a dare garanzie su porto, infrastrutture, turismo, cultura, fisco, invece che fare passerelle?
E ancora: lavorare e aggregare sul web, questo sconosciuto.
Nel 2012 non esiste in Regione Liguria un sito web patrocinato dal centrodestra che faccia opera di informazione e denuncia quotidiana.
E laddove ne esista uno di area, come il nostro, viene snobbbato dai grandi strateghi elettorali che poi perdono dalla tasca i santini con cui si faceva politica 60 anni fa.
O si capiscono certe cose e si cambia registro o invece che fare politica ci si dedichi alle case di cura.
Da ricoverati, ovviamente.
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