GIOVANI, IMMIGRATI, LAUREATI, MOTIVATISSIMI: ADIARA E LA CARICA DEI FEDELISSIMI DI MACRON
SENEGALESE, LAUREATO, HA 49 ANNI, PUO’ ESSERE ELETTO DEPUTATO DOPO AVER ELIMINATO L’EX MINISTRA DI MITTERAND… CONTA IL MERITO, NON IL COLORE DELLA PELLE
A Aubervilliers, periferia nord di Parigi (palazzoni e tanti immigrati), da sempre fedele bastione della gauche, ne hanno visti tanti di candidati catapultati dal centro città , socialisti e benpensanti, che andavano avanti e indietro con macchina e autista. Ma un marcantonio così, di origini senegalesi e in tasca il diploma per eccellenza dell’èlite francese (quello dell’Ena), proprio mai.
Lui è Alexandre Aidara, 49 anni, e in uno dei palazzoni di Aubervilliers, ci è venuto a vivere davvero. Sta in un modesto appartamento tappezzato di manifesti con Emmanuel Macron.
Aidara è stato consigliere del ministro della Giustizia, Christiane Taubira, finchè lei ha abbandonato il suo posto, nel gennaio 2016, ormai in rotta con Hollande.
È rimasto a lavorare a quel dicastero, «in una sede non lontana da qui. E ci sono venuto a vivere: mica ho paura di un quartiere popolare».
Ha iniziato a guardare con simpatia al messaggio «positivo e ottimistico» di Macron. Si è iscritto a En Marche ! e pochi mesi fa gli hanno proposto la candidatura, «che non ho accettato subito: ho un lavoro, una carriera, non ho bisogno di fare politica».
Ma i macronisti non potevano lasciarsi sfuggire un’occasione del genere. Avevano ragione: lui domenica scorsa è balzato in pole position al primo turno delle legislative con il 27,32%. Domenica prossima se la vedrà con un candidato della France insoumise. Ma intanto ha buttato fuori dalla corsa Elisabeth Guigou, mitica ministra già ai tempi di Franà§ois Mitterrand, che qui aveva il suo collegio da una vita, praticamente rieletta automaticamente.
Dietro le larghe spalle di Alexandre (che ha praticato anche la boxe), ci sono già varie vite.
Quella di un ragazzino, figlio di un maestro, costantemente primo della classe, a Louga, cittadina persa nell’ovest del Senegal. A 18 anni vinse una borsa di studio per studiare matematica a Strasburgo.
Poi ha superato il concorso per entrare a Cèntrale, «grande ècole» d’ingegneria, altro tempio dell’èlite.
Sono seguiti dieci anni a lavorare nel privato. Finchè testardo, dopo che era riuscito a diventare francese, ha provato l’Ena. E ha vinto il concorso, inanellando una serie di incarichi ad alto livello in vari ministeri.
Cosa ci fa ad Aubervilliers ? «Voglio diventare un modello per i giovani».
Capisce i problemi di questi figli d’immigrati. Con loro parla della «discriminazione di cui sono stato vittima anch’io. E non sono un paranoico. Ma quando a 18 anni non ti fanno entrare in una discoteca o alla fine di Cèntrale, nonostante i voti alti, fai fatica a trovare uno stage, ti fai qualche domanda».
Aidara assomiglia ad altri candidati di En marche !, in questa voglia di rivincita. Come un terzetto a Parigi: Pierre Person, 28 anni, provinciale di Nancy, consulente per l’amministrazione pubblica. O Laetitia Avia, anche lei di origini africane, dalla banlieue sbarcata nella prestigiosa Sciences-Po, poi avvocato d’affari d’assalto.
O Mounir Majoubi, 33 anni, figlio di due marocchini (un imbianchino e la mamma che pulisce a ore), diventato startupper di successo e oggi ministro dell’Economia digitale.
E probabile deputato al ballottaggio di domenica prossima. Alexandre non ha dubbi: «Se ce l’abbiamo fatta noi, ce la possono fare tutti».
(da “La Stampa”)
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