TRAVAGLIO E IL SUICIDIO PERFETTO DEL M5S IN SEI MOSSE: DALL’UNO VALE UNO ALL’UNO VALE L’ALTRO, UNA SELEZIONE ALLA CAZZO
IL DIRETTORE DEL “FATTO” ENUCLEA “LA RAFFINATA STRATEGIA” CHE HA PORTATO AL DISASTRO E ANTICIPA LA PROSSIMA MOSSA
Marco Travaglio nell’editoriale sul Fatto Quotidiano di oggi ci racconta le regole del suicidio perfetto del MoVimento 5 Stelle che hanno portato i grillini alla sconfitta alle elezioni amministrative di giugno.
La prima mossa è ovviamente la defenestrazione di Federico Pizzarotti:
Hai un sindaco, Federico Pizzarotti, che 5 anni fa ti ha fatto conquistare il primo capoluogo: Parma. Non ruba, governa benino, fa quel che può e annuncia solo quel poco che fa, sottovoce. È anche un gran rompicoglioni, refrattario agli ordini di scuderia. Tenerselo stretto e coprirlo di attenzioni,oltre a levargli ogni alibi per la fuga, sarebbe la migliore smentita ai detrattori che dipingono il Movimento come una caserma agli ordini di Grillo & Casaleggio. Ergo lo scaricano con una sospensione disciplinare di un anno, lo attaccano un giorno sì e l’altro pure, non lo chiamano mai, lo regalano agli avversari e candidano al suo posto un carneade che non mette in fila due parole in croce. Risultato: 3,18%.
La seconda e la terza mossa sono le fallimentari strategie del Capo a Palermo e a Genova. La quarta mossa è Taranto:
Taranto è l’ideale per i 5Stelle: il governo annuncia il “salvataggio”dell’Ilva che avvelena la città , con 6 mila esuberi. Difficile mancare il ballottaggio. Ma si trova il modo: il vertice cittadino sostiene un candidato, ma altri Meetup si mettono di traverso con altri nomi (esattamente come a L’Aquila, a Piacenza, a Padova ecc.). Da Roma si pensa di non presentare il simbolo, magari appoggiando l’ex procuratore anti-Ilva Sebastio, sostenuto da liste civiche. Idea troppo brillante: si rischierebbe di vincere. Infatti subito accantonata. Le Comunarie last minute le vince con ben 107 voti l’avvocato Francesco Nevoli. Che inizia la campagna elettorale alla vigilia del voto. Risultato: solito ballottaggio destra-sinistra.
La quinta mossa l’abbiamo vista ieri: si dà la colpa alle liste civiche coi partiti dietro; si vanta la “crescita lenta, ma inesorabile”; si esulta per i trionfi di Sarego e Parzanica; si fanno sparate anonime sui giornaloni contro i pochi volti noti e vincenti.
E la sesta mossa?
Vista la strepitosa riuscita del sistema di selezione a caso o a cazzo, si completa l’opera passando direttamente dall’“uno vale uno” al “l’uno vale l’altro”.
Al posto delle Comunarie, sorteggio dei candidati dagli elenchi telefonici.
(da “NextQuotidiano”)
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