GLI ORFANI DI SILVIO E LA “COSA MODERATA”: INTESE IN CORSO TRA EX FORZISTI E CENTRO
NEL CENTRODESTRA SI PENSA A UN CANDIDATO PREMIER DI ALTO PROFILO E SPUNTA IL NOME DELLA MARCEGAGLIA
La chiacchiera circola da un paio di settimane, un po’ come via di scampo, un po’ come minaccia: se alla fine davvero Berlusconi decidesse di dare vita a una lista tutta sua con donne, giovani e imprenditori (nonostante le deboli smentite, il nome di Briatore resta pur sempre tra i possibili candidati), in quel caso per reazione al centro potrebbe nascere un’altra cosa.
Quale cosa? E con chi?
Stando ai «si dice», l’obiettivo sarebbe quello di ricongiungere Casini e Fini con quei pezzi di Pdl (praticamente l’intero gruppo dirigente del partito, Alfano compreso) che verrebbero esclusi dal piano di rinascita berlusconiana.
E si vendicherebbero dicendo: «Silvio, ci molli per fuggire in compagnia delle fedelissime amazzoni Santanchè, Biancofiore, De Gregorio? Fai pure. Però noi certo non accetteremo di farci rottamare. Per cui passeremo armi e bagagli con le vecchie conoscenze Pier e Gianfranco…».
Contatti sarebbero in corso, ben più che semplici pourparler.
Addirittura tra Alfano e Casini esisterebbe già , secondo fonti centriste, la trama di una possibile intesa operativa.
Naturalmente l’operazione andrebbe meglio vestita, perchè detta così potrebbe sembrare un’adunata di esclusi, una zattera di naufraghi, una somma di perdenti.
E su queste basi fragili il progetto, se mai dovesse nascere, farebbe ben poca strada. Dunque lo sforzo è di elevare il livello delle ambizioni.
Si vocifera che la «cosa» moderata aprirebbe le porte a spezzoni del Pd in sofferenza per via dell’asse tra Bersani e Vendola: il pensiero corre subito ai reduci della Margherita.
Personalità del governo Monti darebbero lustro all’iniziativa, e in questa chiave Passera risulta tuttora il più gettonato tra i ministri (ma altri si aggiungerebbero).
Per non dare l’impressione (sbagliata) che l’aggregazione al centro debba nascere per forza all’ombra di Casini, quale candidato premier verrebbe scelta una figura esterna alla politica, nota nella società civile, possibilmente donna, meglio se imprenditrice.
E chi meglio corrisponderebbe all’identikit dell’ex presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia?
Questi sono i discorsi sottovoce che si fanno tra i generali della ormai disciolta armata berlusconiana. In casa centrista confermano sornioni.
Per dare il via alle danze, si attendono ormai solo le elezioni regionali siciliane di domenica 28, e soprattutto le prossime mosse del Cavaliere.
O lui torna sui suoi passi, e rinuncia alla lista, oppure il Big Bang del centrodestra non avrà alternative
Ugo Magri
(da “La Stampa“)
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