GLOBAL COMPACT, CONTE DISERTA IL VERTICE DI MARRAKECH MA IL M5S CI SARA’ CON LA DELEGAZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO
DON ABBONDIO CAMBIA IDEA DOPO LE MINACCE DEI BRAVI
“A Marrakech il governo non parteciperà , riservandosi di aderire o meno al documento solo quando il Parlamento si sarà pronunciato”, annuncia in una nota il presidente del Consiglio Giuseppe Conte dopo 24 ore di discussioni nel governo sul Global Compact, l’accordo Onu sull’immigrazione che verrà sottoscritto il 10 e 11 dicembre prossimi in Marocco.
Il governo italiano non sarà lì, schiacciato alla fine sulla linea del no al Global Compact dettata da Matteo Salvini e schierato con i paesi prevalentemente dell’est Europa: Repubblica Ceca, Ungheria, Slovacchia, Polonia, Bulgaria, Croazia, e poi Austria e Svizzera, più Israele e Australia e l’America di Donald Trump per parlare dei paesi fuori dall’Ue.
Eppure, a quanto apprende Huffpost, a Marrakech il M5s ci sarà : con la delegazione del Parlamento europeo.
A rappresentare il gruppo Efdd nella delegazione composta da 9 europarlamentari ci sarà Laura Ferrara del Movimento cinquestelle.
A meno di cambi di programma alla luce della nuova posizione del governo italiano, Ferrara sarà a Marrakech insieme ai colleghi degli altri gruppi: da Cecile Kyenge del Pd (Socialisti e democratici) fino a Judith Sargentini, la pasionaria dei Verdi autrice dalla relazione su Viktor Orban che portò al voto di condanna del go
Naturalmente, la presenza di un europarlamentare dei cinquestelle alla conferenza Onu in Marocco è un altro segnale delle divisioni nel governo sul tema del Global Compact: più precisamente delle spaccature interne al Movimento cinquestelle che soffre sempre più il protagonismo della Lega nella maggioranza gialloverde.
Basti vedere anche le dichiarazioni di Giuseppe Brescia, deputato pentastellato, presidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera.
“Il Global compact va sottoscritto assolutamente”, scrive su Facebook dopo aver appreso della scelta di Conte di non andare a Marrakech. “Non cadiamo nelle trappole dell’opposizione su un atto, tra l’altro, non vincolante — insiste Brescia – Abbiamo bisogno di una gestione globale dell’immigrazione. L’Europa ha fallito e ha lasciato da soli i singoli Stati. Ora che facciamo? Rifiutiamo un tentativo più ambizioso? Non vedo perchè non si debbano valutare ora attentamente le proposte del Global compact per una migrazione sicura, ordinata e regolare. Il Ministro Enzo Moavero Milanesi ha spiegato cosa prevede: nel documento ‘sono recepiti principi di responsabilità condivisa, principi di partenariato con i Paesi di origine e di transito e la necessità di contrasto ai trafficanti di esseri umani’. Sono esattamente le stesse cose che chiediamo all’Unione Europea”.
Eppure Conte è costretto a seguire la linea di Salvini. Anche se continua a pensare che il Global Compact sia “assolutamente compatibile con la nostra strategia multilivello sull’immigrazione”, spiega il premier in conferenza stampa a Palazzo Chigi.
“Non ho affatto cambiato idea. Pur essendo un documento di carattere programmatico non vincolante ha un rilievo politico: c’è molta attesa in vista della scadenza di Marrakech, mi arrivano segnalazioni. C’è molto fermento”.
Ma l’Italia non ci sarà . Perchè l’ha deciso Salvini.
Spiega Conte: “Ho convocato ieri un vertice nel corso del quale, con il ministro degli Esteri e con i vicepresidenti, anche se Di Maio non poteva esserci ed era rappresentato dal sottosegretario Di Stefano, abbiamo convenuto dopo una serena e franca valutazione delle rispettive opinioni che è giusto creare un passaggio parlamentare in cui confrontarsi ed esprimere in modo molto disteso e ampio. Questo viene consentito perchè Marrakech è sicuramente un appuntamento ma non l’ultima occasione per potersi esprimere”.
Intanto il Movimento cinquestelle da Bruxelles manderà una sua rappresentante all’iniziativa di Marrakech. Non solo.
Domani mattina la mini-plenaria in corso all’Europarlamento affronterà un dibattito proprio sul Global Compact. Lo hanno chiesto i Socialisti: la richiesta è passata con il voto a favore degli europarlamentari del M5s, contrari i leghisti.
Del resto, il Global Compact è figlio di un’epoca che sembrerebbe passata. I negoziati sull’accordo Onu per una “migrazione sicura, ordinata e regolare” furono avviati quando alla Casa Bianca c’era ancora Barack Obama.
L’anno scorso i primi a ritirarsi furono proprio gli Stati Uniti, ormai governati da Donald Trump. E man mano che si avvicina la data di Marrakech, l’elenco di chi diserta si allunga.
Oggi si è aggiunta anche l’Italia, insieme a un ‘club’ di paesi che fino a ieri non erano alleati strategici: alleati quando si tratta di alzare muri in fatto di immigrazione, per niente solidali con uno Stato di frontiera come il Belpaese, esposto ai flussi migratori del Mediterraneo.
Succede, quando a prevalere è la propaganda a fini di politica interna: ovunque.
(da “Huffingtonpost”)
Leave a Reply