GOGNA E CULTO DELLA PERSONALITA’: BENVENUTI NEL FOLLE REGNO DI BUONANNO, IL SINDACO SUPERMAN
COME E’ DIVENTATO DOMINUS DEL SUO PAESE UN SOGGETTO DEL GENERE
Le porte del Comune di Borgosesia si aprono e i passi sono subito ovattati da un enorme tappeto in cui il sindaco Gianluca Buonanno veste i panni di Superman (qui è GB), l’eroe invincibile che protegge il gonfalone e i cittadini.
Nella Valsesia che sfoggia il suo Sacro Monte patrimonio dell’Unesco e resta un po’ un mondo a sè, il culto della personalità dell’europarlamentare leghista che in Parlamento sventola forconi e triglie, sta uscendo dai confini del suo piccolo, ma inossidabile regno.
Fino a scuotere dal torpore i valsesiani piuttosto assuefatti alle sue follie e a far nascere un movimento di protesta guidato soprattutto da giovani trasversali ad affiliazioni partitiche.
L’onorevole amante delle provocazioni in Parlamento va in televisione ad annunciare contributi per chi acquista una pistola. Ma a casa vuole essere il sindaco inappuntabile che pulisce le strade e garantisce la sicurezza, che regala voucher per la spesa e fa sconti sulla tassa rifiuti a chi alleva galline ovaiole.
Un sindaco a due facce. Il gioco però non regge più e anche Matteo Salvini, come racconta un autorevole rappresentante del Carroccio piemontese, non ama molto il super erore della Valsesia.
In valle da due settimane è nato un blog (R-Esistendo Valsesia) che annuncia di fare informazione “vera”. Si è aperta un pagina Facebook, si fanno riunioni un po’ carbonare dalle quali escono documenti in cui si denunciano anche intimidazioni e partono appelli perchè qualcuno, da qualche parte, metta fine ad un dominio che in valle dura ormai da più di vent’anni: «Siamo indignati e schifati. Ci siamo stufati della politica razzista, xenofoba e omofoba portata avanti dal nostro sindaco, del suo modo di progredire nel mondo politico a suon di offese ed esibizioni ridicole. Ma non è tutto qui. Alcune azioni non sono molto chiare dal punto di vista della legalità , a cominciare dal patrocinio comunale ».
Fra le immagini più violente quella di un uomo di colore che si copre gli occhi con la mano. A Borgosesia lo hanno subito riconosciuto perchè si metteva sempre davanti al supermercato Unes all’ingresso della città . Ad agosto Buonanno ha postato la sua foto su Facebook, con tanto di nome, cognome e “cartello di riconoscimento” in fotomontaggio.
Sul blog e sulla pagina Facebook del neo-movimento di protesta compaiono anche i volantini in stile “Sgombero cantine” distribuiti a migliaia in città e pagati con i soldi del Comune.
«Informazione», dice il sindaco. «Solo propaganda con cui si conquista il consenso», replicano gli oppositori. Sono quelli i “pizzini” del sindaco a cittadini e oppositori: di lì lancia i suoi attacchi.
L’ingresso del Comune ne è tappezzato: attacca il governo sulla Tasi, accusa la giunta Chiamparino di voler la morte dei cittadini con le scelte sulla sanità , promette colazioni gratis ai cittadini nel giorno del compleanno.
I vigili di cartone con la sua faccia che ha importato da Varallo li ha voluti video- sorvegliare con le telecamere per scoprire i vandali che li danneggiavano.
Le foto di chi ha fatto danni sono finite addiritura su un giornale locale in una pagina acquistata da Buonanno.
«Peccato che non esistano delibere con le quali si decide di piazzare i vigili fantasma. Quindi chi proteggiamo? Un oggetto di proprietà privata del sindaco?», si chiede Gino Corradini, il consigliere comunale che ha denunciato il Comune per aver passato una delibera che istitutisce navette gratuite per tutti «ma non per i dipendenti dell’ospedale”.
Buonanno alza le spalle. Tenta di buttarla sul ridere. «I vigili di cartone li ho pagati di tasca mia». In soli sei mesi del 2014 ha speso 60mila euro di pubblicità .
Nel suo ufficio, dove ci sono un quadro di Putin e una statua in gesso della Madonna, racconta: «Mio nonno era nipote di Petrolini».
Parole e gesti non sono però quelli del supererore buono, ma quelli assai più violenti, almeno nel linguaggio, di chi attacca i parroci della valle defininendoli “preti politici”. «Non sanno che poi qui mi vengono a raccontare quello che dicono – dice – Don Ezio Caretti, nel 2014 ha fatto campagna per la mia avversaria».
A Varallo, il paese vicino dove Buonanno è stato sindaco per dieci anni prima di esportare il suo sistema a Borgosesia e far eleggere un suo uomo, Eraldo Botta, sono comparsi volantini minacciosi diretti al parroco, don Roberto Collarini: «Se il parroco-politico vuole così tanti clandestini, li ospiti nelle sue proprietà , oppure presso le abitazioni della sua combriccola. Capito???».
Sulla porta dell’ufficio è in bella mostrala foto di Superman con Papa Francesco. Resta poco da dire e don Collarini infatti preferisce non commentare: «Parlo di tutto ma non di quella persona ».
E i giovani dissenzienti della Valsesia scrivono: «È fuori da ogni dubbio che la politica di Gianluca Buonanno prosperi grazie a buchi normativi e a continui raggiri delle norme. È invece personale, ma condivisa da molti, la constatazione che chi si schiera apertamente contro il sindaco è soggetto a intimidazioni».
Sara Strippoli
(da “La Repubblica”)
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