GRAZIE A CALDEROLI, ITALIA SPUTTANATA NEL MONDO: LA STAMPA ESTERA, DI DESTRA E DI SINISTRA, ALLIBITA DI FRONTE A UN PAESE CHE NON HA IL CORAGGIO DI APPLICARE LA LEGGE
DAL “NEW YORK TIMES” AL “GUARDIAN”, DAL “WASHINGTON POST” A “LE FIGARO”: DEVASTATA L’IMMAGINE DELL’ITALIA… IL GIURISTA PELLEGRINO: “LA PROCURA DEVE APRIRE UN FASCICOLO, CALDEROLI HA COMPIUTO UN REATO PREVISTO DALLA LEGGE MANCINO CHE PREVEDE LA RECLUSIONE”
“Il vicepresidente del Senato Roberto Calderoli paragonando la ministra Cècile Kyenge a un orango davanti a 1500 persone ha compiuto un reato punibile secondo la legge Mancino, che prevede reclusione e multa per “chi propaganda idee fondate sull’odio razziale”.
Le parole più chiare e puntuali le ha dette il giurista Gianluigi Pellegrino, inutile girarci intorno.
Vale per Calderoli e vale per le centinaia di messaggi che incitano alla violenza e alla discriminazione razziale sui social network.
Solo in Italia si ha paura di applicare la legge esistente che punisce l’odio razziale.
Chi ha dei problemi di equilibrio psichico potrebbe sempre chiedere un supporto psichiatriaco fino a che è in tempo: dopo deve finire nelle patrie galere, si chiami Calderoli o PincoPallo.
Mezzo antico, ma sempre efficace per indurre alla “rieducazione”.
Anche perchè l’Italia ha una immagine industriale, commerciale, turistica da tutelare all’estero.
E finire massacrati dalla stampa internazionale di Paesi dove bianchi e neri si dividono la responsabilità di governo e vigono principi di coesistenza senza problemi, sta causando irreparabili danni d’immagine al nostro Paese.
Oggi la frase di Calderoli è riportata con sdegno dai media internazionali, dal “New York Times” al “Washington Post”, dal “Globo” al “le Figaro”, da giornali di centro, di sinistra e di destra senza distinzione.
In effetti c’è un piccolo problema: in Italia una destra europea, sociale, civile e moderna non esiste.
Siamo ancora alle scimmie nella foresta.
E quel che è peggio a chi è contiguo a “scimmie” d’altro genere.
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