GREEN HILL, VIA LIBERA AGLI AFFIDAMENTI A PRIVATI
LAV E LEGAMBIENTE RACCOLGONO ADESIONI: SONO GIA’ 2.300 SU 2.700 BEAGLE SEQUESTRATI
La Procura di Brescia ha firmato il decreto con il quale si autorizza l’affidamento provvisorio dei 2.700 beagle dell’azienda Green Hill di Montichiari, in provincia di Brescia, posta sotto sequestro mercoledì scorso nell’ambito di un’inchiesta per maltrattamento di animali.
Il provvedimento cambia così il custode giudiziario dei cani (prima erano la stessa azienda, il Comune di Montichiari e la Asl): saranno affidati a Legambiente e Lav (Lega anti vivisezione).
E nei prossimi giorni potranno essere affidati alle famiglie che ne faranno richiesta.
“Per adesso la priorità è riuscire ad affidare questi cani a delle famiglie, a toglierli dall’allevamento di Montichiari per garantire la loro sicurezza”, fa sapere il responsabile adozioni della Lav, Giacomo Bottinelli, durante il vertice nella sede romana dell’associazione animalista che ha sancito l’inizio dell’operazione ‘Sos Green Hill’ e a cui hanno preso parte le tante associazioni animaliste che in questi mesi hanno seguito da vicino la vicenda dell’allevamento (Comitato Montichiari contro Green Hill, Coordinamento fermare Green Hill, Occupy Green Hill e le sigle della Federazione italiana diritti animali e ambiente).
Così i cani nati e cresciuti nei capannoni sul colle San Zeno di Montichiari potranno uscire all’aria aperta, per la prima volta, abbandonare quello che è stato ribattezzato un “allevamento lager”.
Per ora questi beagle allevati per finire nei laboratori scientifici “sono stati affidati a titolo provvisorio esclusivamente a Legambiente e Lav”, spiega il pm Ambrogio Cassiani, titolare della nuova inchiesta assieme al procuratore aggiunto Sandro Raimondi.
Questione di giorni e le operazioni di spostamento dei cani potranno cominciare.
I beagle verranno consegnati nelle mani dei loro nuovi custodi giudiziari: fino al loro trasferimento, però, gli animali resteranno sotto la custodia giudiziaria di Asl, sindaco di Montichiari e Green Hill.
Legambiente e Lav, tengono a specificare dalla Procura, sono gli unici custodi provvisori dei cani autorizzati a rivolgersi ad altre associazioni che possano dar loro un aiuto nella ricerca di strutture idonee ad accogliere i beagle.
Ed è qui che entrano in gioco anche la famiglie.
Le associazioni ambientaliste che hanno partecipato al vertice a Roma stanno raccogliendo e valutando le richieste di affidamento: ci si può rivolgere alle loro sedi o collegarsi ai rispettivi siti web. “Vorremmo famiglie consapevoli, che si rendano conto che questi animali non sono ‘normali’: hanno bisogno di estrema attenzione dal punto di vista comportamentale e fisico”, spiega Bottinelli della Lav.
Poi un appello: “Non cerchiamo chi, sull’onda dell’emozione, ci chiede un cucciolo pensando che si tratti di un affidamento qualsiasi”.
Anche perchè ciascun cane ha un microchip con un codice identificativo immodificabile: le sue condizioni verranno scritte nei verbali di consegna e la sua tracciabilità verrà sempre garantita.
Ora la lotta degli animalisti continua e la speranza è che il sequestro probatorio dell’allevamento disposto dalla Procura di Brescia possa diventare al più presto sequestro preventivo: in quel momento gli affidamenti potranno diventare definitivi.
(da “La Repubblica“)
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