GRILLO PIOMBA A ROMA PER RIPRENDERE LE REDINI DEL MOVIMENTO LACERATO DAL DUALISMO CONTE E DI MAIO E DALLE BEGHE LEGALI
IL PIANO B DI GRILLO: SOSTITUIRE CONTE CON LA SUA COCCA VIRGINIA RAGGI (A DI MAIO NON DISPIACEREBBE)
Incontri bilaterali a certificare la frattura interna al gruppo e intenzioni chiare, in primis quella di riportare gli attivisti al centro della scena: Beppe Grillo torna a Roma e lo fa per gestire la crisi del Movimento, capire come uscire dall’impasse senza correre rischi.
Il garante dei Cinque Stelle non vuole bruciare le tappe, né essere tantomeno tirato per la giacca in una direzione o in un’altra. Il pericolo – dopo l’ordinanza del tribunale di Napoli che ha di fatto azzerato i vertici del Movimento – è finire in una spirale di cause, che prosciugherebbero le casse e le risorse politiche.
La parola chiave in questa fase è prudenza. L’avvocato dei ricorrenti a Napoli, Lorenzo Borrè, ha fatto intendere che vede un iter preciso con tre punti: la nomina di un comitato di garanzia, quella del comitato direttivo e il voto su Rousseau. Un percorso alternativo potrebbe dare il la ad altre querelle giudiziarie.
Gli avvocati sono al lavoro per trovare una sintesi, ma l’ala contiana propende per evitare sia il passaggio sulla vecchia piattaforma sia sul comitato direttivo: preferirebbero un voto sul nuovo statuto appena possibile. Per Grillo quella di oggi sarà una giornata scandita da una serie di incontri.
A certificare la frattura nel Movimento, non si terrà il solito tavolo all’hotel Forum, ma appunto incontri bilaterali. Incerta anche la sede: il garante potrebbe optare per spostarsi nei vari palazzi romani evitando l’assedio all’albergo capitolino che lo ospita. Grillo vedrà comunque diversi Cinque Stelle: dal presidente «congelato» Giuseppe Conte, ai membri del comitato di garanzia (il dimissionario Luigi Di Maio, Virginia Raggi e – impegni istituzionali permettendo – Roberto Fico), i capigruppo, Davide Crippa e Mariolina Castellone. Ad alcuni incontri parteciperanno i legali. Quello con Conte sarà certamente lo snodo centrale della giornata.
Da ambienti vicini all’ex premier filtrano voci di «una sintesi vicina» tra gli avvocati del garante e di Conte. Il presidente in pectore viene descritto come «sereno» e il clima «molto positivo». C’è soddisfazione anche per la decisione di incontri singoli. «Conte è comunque il leader», viene fatto notare. Di Maio, invece, è concentrato su dossier istituzionali. Il ministro degli Esteri, ieri a Lione, sa che si tratta di un passaggio cruciale e non farà mancare il suo contributo. Ma Grillo – secondo i ben informati – avrebbe già qualche idea in testa sia in prospettiva per il Movimento, sia per il primo step della questione, il comitato di garanzia.
Il fondatore dei Cinque Stelle vorrebbe rimettere i militanti (proprio da tre di loro nasce la causa a Napoli) al centro della scena. Non è nemmeno escluso che Grillo possa pescare da una rosa di attivisti i nomi per il comitato di garanzia: persone di sua fiducia, che si sono spese per anni per il Movimento lontano dalle luci della ribalta politica. Intanto tra i parlamentari cresce la preoccupazione per il futuro – almeno a breve termine – del Movimento.
Molti sperano che l’intervento del garante possa essere risolutivo. C’è anche chi la prende con ironia e canticchia con le parole di Dargen D’Amico: «Balla, tra i rottami balla, per restare a galla».
E la situazione non è migliore sui territori. I big nazionali hanno invitato a non presentare liste se il rischio è essere a percentuali minime: un gesto che ha creato altro malessere a livello locale.
(da il “Corriere della Sera”)
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