I CUCCIOLI DI AMARENA SONO DI NUOVO INSIEME: NOTATI IERI SERA SOTTO UNA PIANTA DI MELO, SONO IN BUONE CONDIZIONI
SONO ALL’INTERNO DELL’AREA DEL PARCO, SI SONO ALIMENTATI IN MANIERA AUTONOMA, I TECNICI NON INTENDONO FORZARE LA MANO SULLA LORO CATTURA
La buona notizia è che i due cuccioli dell’orsa Amarena, dopo essersi separati per un po’ di tempo, si sono riuniti all’interno dell’area del Parco nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise (Pnalm).
Lo hanno verificato i tecnici del Pnalm che ieri pomeriggio hanno avvistato i due cuccioli nei dintorni di una pianta di melo in aperta montagna. I tecnici del Parco hanno accertato che i due cuccioli hanno percorso più di 10 chilometri dal luogo dove è stata uccisa la madre a San Benedetto dei Marsi (L’Aquila), ma non è escluso che, data anche la giovane età, proseguano le loro scorribande nel territorio.
Le condizioni dei due giovani esemplari di orso bruno marsicano, nati tra dicembre e gennaio scorsi, sembrano buone. Il fatto che in questi giorni si siano alimentati depone a loro favore e quindi spinge i tecnici a non forzare la mano sulla loro cattura.
Notizie che confermano le attese di Luciano Sammarone, direttore del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, che a La Zampa aveva detto: “I cuccioli ora hanno 8 mesi, avrebbero dovuto rimanere con la loro madre fino alla primavera prossima. Ma vedendo la loro dinamicità, è molto probabile che già si nutrissero di altro oltre che del latte materno. Cosa credibile anche perché Amarena nella precedente cucciolata aveva avuto quattro figli ed era impensabile che li nutrisse tutti e quattro con il suo solo latte”.
Si tifa per una loro indipendenza e autonomia all’interno dell’areale del Parco che permetterebbe loro di sopravvivere in condizioni naturali.
La cattura infatti, ha spiegato Sammarone a La Zampa, “serve per capire in che condizioni sono, non vogliamo destinarli alla cattività”.
Due gli scenari individiduati dal direttore del Parco: “In base ai nostri protocolli, approvati dal Ministero dell’Ambiente con il parere dell’Ispra, se sono in buone condizioni di salute, pensiamo di traslocarli in una zona più interna al Parco, ovviamente una di quelle che loro hanno frequentato con la mamma e sicuramente più lontani da pericoli come il traffico di veicoli o incontri sbagliati. Se invece mostrano carenze fisiche, i cuccioli potrebbero andare incontro a un periodo di tenuta in un recinto completamente isolato per farli crescere e fargli mettere su peso per poi comunque liberarli prima dell’inverno. Ma questo lo decideranno gli esperti”.
(da agenzie)
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