I GIOVANI IN FUGA DAL PDL: “STANCHI DI CHI DICE DI INVESTIRE SUI GIOVANI E NEI FATTI RAPPRESENTA UN SISTEMA GERONTOCRATICO”
LA LETTERA DI ADDIO DEL COORDINATORE GIOVANILE DEL PDL DI PALERMO BEN RAPPRESENTA IL DISAGIO DI TANTI GIOVANI CHE STANNO LASCIANDO IL PDL.. “VOLEVAMO ESSERE SENZA PADRINI E SENZA PADRONI, VANNO INVECE AVANTI SOLO GLI INCAPACI E I CORTIGIANI”… “TROPPI INQUISTI, POCA DEMOCRAZIA”: LA SPERANZA ORA SI CHIAMA FINI
Caro Presidente Berlusconi,
abbiamo creduto in Forza Italia, nel Suo progetto e nella rivoluzione liberale tanto declamata dalla Sua scesa in campo fino ad oggi.
Purtroppo tutto ciò è rimasto soltanto nello spirito di quel progetto e nella Sua azione personale e di pochi altri.
L’abbiamo seguita, senza alcuno scetticismo ma con tanto entusiasmo, nella costruzione di un nuovo grande partito: il Popolo della Libertà .
Un partito in cui ci sarebbe stato spazio per tutti e per le idee di tutti, ma a due anni dalla sua nascita il fallimento è evidente.
Abbiamo confidato nella speranza che fosse possibile unire due movimenti giovanili molto diversi tra loro come Forza Italia Giovani e Azione Giovani, che sarebbe stato un vero movimento di giovani pronti a dare il loro contributo alla creazione del grande partito di centrodestra.
Giovani pronti a dire la loro “senza padrini e senza padroni”, ma anche qui siamo rimasti delusi.
Oggi ad evidenziare ciò non siamo soltanto noi ma anche importanti esponenti del partito, come l’onorevole Cicchitto, che recentemente ha aspramente criticato proprio quei dirigenti giovanili che provengono dalle fila di Forza Italia Giovani.
L’abbiamo ritenuta il nostro leader, abbiamo applaudito ai Suoi discorsi e abbiamo creduto alle Sue parole difendendola a spada tratta contro tutti quelli che La denigravano gratuitamente.
Abbiamo investito tempo e denaro per seguirla; ma quello che leggiamo quotidianamente sui giornali e vediamo in tv non ci piace, è lontano da tutto quello che era nell’idea originale del movimento.
Siamo stanchi di sentir parlare di politici indagati senza che nessuno entri nella questione morale; di starlette, figli, amici, nipoti e amanti senza alcuna cultura e formazione politica inseriti nelle liste bloccate o nominati nei ruoli dirigenziali del movimento senior e junior.
Siamo stanchi dell’assoluta mancanza di un processo democratico nella costruzione della struttura del partito che prenda forza a partire dal coinvolgimento della base.
Siamo stanchi di chi dice di investire sui giovani, ma che nei fatti continua ad alimentare un sistema basato sulla gerontocrazia.
Giovane Italia doveva essere il fortissimo movimento giovanile del primo partito d’Italia, incubatore della nuova classe dirigente del PDL e del Paese, purtroppo oggi è il contenitore di gruppi portatori di interessi personali o del politico di riferimento.
Il processo di fusione dei movimenti giovanili di Forza Italia e Alleanza Nazionale non si è mai concretizzato, perchè sono mancati dei riferimenti e volontà comuni che consentissero l’unione intorno ad un unico progetto e spirito politico.
Questa unione che in molti casi si è trasformata in una guerra tra “fratelli” ha avuto come unico risultato l’allontanamento dei giovani dalla politica, situazione questa che un partito, qualsiasi esso sia, non può permettersi.
In 10 anni di fedele e costante militanza abbiamo fatto avvicinare al partito tantissimi ragazzi, abbiamo costruito una forte realtà territoriale che si è affermata in ambito universitario come mai nessuno prima aveva fatto a Palermo, eleggendo decine di rappresentanti negli organi collegiali tra cui uno nel Consiglio d’Amministrazione e uno nel Senato Accademico dell’ateneo palermitano; abbiamo sempre partecipato e contribuito alle innumerevoli iniziative promosse prima da Forza Italia e poi dal PDL sia a livello locale, sia quando siamo stati chiamati per le grandi manifestazioni nazionali.
Abbiamo lavorato tanto e, come per chi fa, l’unica cosa che abbiamo ottenuto è stata la contrarietà e l’odio di tutti, a partire dal coordinatore nazionale dei giovani Francesco Pasquali a finire a esponenti locali del partito ed ai loro giovani rampolli.
Chi ha dimostrato ampiamente incapacità di fare e di produrre, chi negli anni non ha avuto scrupoli nell’andare contro il movimento giovanile stesso solo per portare avanti i propri interessi, paradossalmente oggi è stato premiato e nominato in ruoli di vertice di Giovane Italia dove ancora una volta la dimostrazione della profonda incapacità emerge ma è difesa dalla classe dirigente che guarda al vassallo piuttosto che al futuro del movimento giovanile.
La meritocrazia purtroppo non si è trasformata in azioni ma è rimasta solo uno slogan.
Con grandissimo dispiacere, rispetto all’esperienza che abbiamo compiuto, oggi non riusciamo a ritrovare nel PDL quello spirito originario.
Non possiamo più percorrere una strada che non ha nè sbocchi nè orizzonti a cui mirare, umiliati da continue ingiustizie compiute in ragione di interessi personali.
Preferiamo accettare le sfide che altri ci pongono, di coloro i quali vogliono credere in noi e nel lavoro svolto fino ad oggi.
Non abbiamo l’arroganza di dire che ci riusciremo, ma di certo non vogliamo mancare l’occasione di metterci in gioco coerentemente alle idee che in questi anni hanno caratterizzato la nostra azione.
Per questo rassegniamo le nostre dimissioni dagli incarichi ricoperti all’interno dei movimenti giovanili del PDL.
Palermo 28 ottobre 2010
Gabriele Vitale
(Coordinatore Giovane Italia/FIG — Città di Palermo e Dirigente Nazionale Giovane Italia)
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