I MAGISTRATI INDAGANO SUI TANTI AFFARI TRA MATTEOLI E L’IMPRENDITORE ERASMO CINQUE
LA SUA AZIENDA OTTENEVA QUOTE DI CANTIERI MILIONARI PER OPERE PUBBLICHE IN VENETO, LAZIO E LOMBARDIA
Un’impresa virtuale. Così le carte dell’inchiesta veneziana sul Mose descrivono la Socostramo di Erasmo Cinque, costruttore romano che è stato consigliere del ministro Altero Matteoli.
Lo scrive “l’Espresso” nel numero in edicola il 20 giugno.
Dai documenti consultati dal settimanale risulta che in effetti la Socostramo ha operato, più che con ruspe e scavatrici, attraverso un fitto trading di partecipazioni in importanti consorzi per realizzare opere pubbliche in Veneto, Lazio e Lombardia.
Nell’area di Venezia, Cinque ha ceduto alla Mantovani di Romeo Chiarotto e Piergiorgio Baita la sua quota nei consorzi La Quado, Fagos e Talea ricavando oltre 15 milioni di euro da attività che risultavano bloccate per il blocco dei finanziamenti statali.
Nel 2012 la Socostramo ha incassato altri 15,3 milioni di euro da un lodo per i lavori sull’Appia nella zona di Albano Laziale.
In Lombardia, dove la Socostramo partecipa al raggruppamento che costruisce la piastra dell’Expo e alle bonifiche, c’è un’indagine aperta sulla ristrutturazione della caserma dei carabinieri in via Montebello a Milano.
Ma la partita finanziaria più rilevante riguarda l’Arcea Lazio, società mista fra la Regione e un gruppo di privati fra i quali Cinque.
Arcea doveva realizzare l’autostrada Roma-Latina ma si è limitata a sperperare decine di milioni di euro in consulenze e progetti.
Dopo la liquidazione della società e la perdita della concessione, Cinque ha fatto causa e ha vinto un lodo arbitrale da 43 milioni di euro contro il quale l’amministrazione pubblica ha proposto appello.
Il rapporto molto stretto tra Matteoli e Cinque è ribadito dal ruolo del costruttore nella Fondazione per il bene comune creata dall’ex ministro dell’Ambiente e poi delle Infrastrutture.
Gianfrancesco Turano
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