I “NUOVI ITALIANI” FANNO INCASSARE ALLO STATO 1,7 MILIARDI DI EURO L’ANNO
L’ANALISI COSTI-BENEFICI REALIZZATO DAL CENTRO DI RICERCHE IDOS
«Prima gli italiani!». Sui costi dell’immigrazione si gioca buona parte della campagna elettorale permanente che caratterizza il nostro Paese.
In un periodo prolungato di crisi economica, infatti, le risorse spese in accoglienza dei migranti diventano inevitabile terreno di scontro politico.
Per questo è utile un’analisi dettagliata del rapporto tra costi e benefici del pianeta immigrazione, anche per disinnescare facili slogan e false notizie. Ebbene numeri alla mano, emerge come i “nuovi italiani” fanno incassare allo Stato (al netto delle spese a loro favore) un minimo di 1,7 miliardi di euro l’anno.
I conti del pianeta immigrazione. A fare i conti è il Dossier statistico immigrazione 2018, realizzato dal centro studi e ricerche Idos, con il centro studi Confronti e in collaborazione con l’Unar, in 480 pagine fitte di analisi e tabelle. Si parte dalla forte differenza di reddito tra migranti e autoctoni: nel 2016, quello dichiarato da cittadini stranieri è stato complessivamente di 27,2 miliardi, pari a una media annua pro-capite di 12.000 euro, inferiore di quasi 10.000 euro a quella degli italiani (circa 21.600 euro).
Il che si spiega col fatto che dei 2.423.000 occupati stranieri, ben i due terzi svolgono professioni poco qualificate o operaie.
Costi-benefici dei “nuovi italiani”.
Il Dossier analizza l’anno 2016, caratterizzato oltretutto da un numero record di sbarchi, per evidenziare voce per voce, come il saldo tra entrate e uscite risulti positivo soprattutto a causa della bassa età media degli immigrati e della tendenza della spesa pubblica a concentrarsi verso la popolazione anziana.
Come evidenzia anche la Fondazione Leone Moressa, sui loro redditi i contribuenti stranieri hanno versato Irpef per 3,3 miliardi di euro, che sommati ad altre voci di entrata, riconducibili a cittadini stranieri (tra cui 320 milioni solo per i rilasci e rinnovi dei permessi di soggiorno e le acquisizioni di cittadinanza e 11,9 miliardi come contributi previdenziali), assicurano un introito nelle casse dello Stato pari a 19,2 miliardi di euro, che paragonati con i 17,5 miliardi di spesa pubblica dedicata agli immigrati (divisa in varie voci: sanità , istruzione, casa…), rendono il bilancio statale tra entrate e uscite imputabili all’immigrazione positivo di 1,7 miliardi di euro.
(da agenzie)
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