IERI IL VERTICE FIUME DA CASALEGGIO: GRILLO CRITICO SULLA COMUNICAZIONE DI DI MAIO
NON E’ PIACIUTA LA GESTIONE DEL CONFRONTO TV CON RENZI E DELLA VISITA NEGLI USA… DOPO AVER ATTACCATO PER ANNI LA SINISTRA (COME PIACE AI VERTICI) ORA SI ACCORGONO CHE L’AVVERSARIO E’ IL CENTRODESTRA
Da Genova è arrivato Beppe Grillo. Da Roma sono giunti Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista, e i due probiviri Riccardo Fraccaro e Alfonso Bonafede.
Da tempo a Milano, nella sede della Casaleggio associati, non si vedeva un vertice M5s come quello di ieri, necessario per dare uno slancio in avanti, e anche una sterzata, alla costruzione della premiership addosso a Luigi Di Maio.
Non tutto è andato per il verso giusto, Beppe Grillo non nasconde il suo disappunto per la gestione sul fronte della comunicazione, dal confronto tv con Renzi alla visita a Washington. E poi il dispiacere di non essere riusciti in Sicilia a sfondare il muro dell’astensione.
Negli uffici di Davide Casaleggio, in una via centralissima di Milano, il candidato premier è arrivato per primo, dopo essere stato alla Confesercenti, accompagnato da Stefano Buffagni, consigliere regionale della Lombardia, sempre più vicino ai vertici. A poco a poco sono giunti tutti gli altri. Il nuovo assetto grillino è come se si fosse di fatto formalizzato in questa lunga giornata negli studi della Casaleggio associati dove da sempre i pentastellati prendono le decisioni che contano.
“Puntare sui temi”, è lo slogan ripetuto da tutti i partecipanti alla fine del vertice. Perchè anche di questo si è parlato e di dove andare a prendere i voti e in quale bacino pescare: “Il nostro avversario è il centrodestra. Quindi dobbiamo tornare a parlare alla sinistra e a chi non va votare. Mettere al centro dell’agenda i temi sociali, come il reddito di cittadinanza, l’abolizione dell’articolo 18 o della Legge Fornero”.
Ma soprattutto le scelte, quindi tutto ciò che ruoterà attorno a Di Maio come capo politico del Movimento, dovranno essere condivise e ponderate – così sarebbe stato detto – per evitare alcuni sbagli commessi in questa prima fase da candidato premier, come la decisione di sfidare Matteo Renzi a un dibattito tv per poi tirarsi indietro.
E il vertice di ieri, in particolare quello più ristretto, va visto anche in quest’ottica, cioè nella decisione di condividere le scelte.
Un ruolo sempre più importante lo giocherà Buffagni poichè, si è detto durante la riunione, “dobbiamo attecchire al Nord, dove ancora le nostre percentuali sono basse, ma possiamo crescere”.
Non è un caso infatti se Di Maio dopo aver trascorso tre mesi in Sicilia per campagna elettorale, appena tornato da Washington, sta trascorrendo il fine settimana a Milano tra incontri con Confprofessioni e iniziative che riguardano l’ambiente come piantare gli alberi nella periferia del capoluogo lombardo.
Il consigliere regionale, esperto di temi economici, è colui che ha il polso della situazione e che darà una mano al candidato premier per parlare soprattutto con le imprese: “Presto annunceremo la nostra riforma del fisco”, dice Di Maio.
“Abbiamo parlato di programma e di campagna elettorale. Come sarà la campagna? Immagino ci seguirete”, si limita a dire Bonafede.
E Fraccaro, accanto a lui prima di infilarsi su un taxi aggiunge: “Tutto bene, sarà una campagna elettorale bellissima. Tante idee”. Alessandro Di Battista va via correndo: “Devo andare a Ostia a chiedere la campagna elettorale. Abbiamo parlato di campagna elettorale, c’è tanto entusiasmo”. E anche lui sale su un taxi diretto in aeroporto. Infine c’è Grillo, che lascia la sede della Casaleggio associati nascosto nel sedile di dietro di una macchina.
Gli ultimi ad andar via sono Di Maio e il notaio che da sempre segue le vicende M5s: “Sta facendo il punto con Luigi prima di andare all’incontro di Confprofessioni”, viene spiegato.
Anche in questo caso sarebbe un modo per fare in modo che la figura di Di Maio, candidato premier, venga seguito con maggiore condivisione.
(da “Huffingtonpost”)
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