IL BLOG DELLE STELLE INVITA ALLA DELAZIONE: “SEGNALATECI CHI VIOLA I PRINCIPI DEL MOVIMENTO”
PIOVONO LE CRITICHE TRA GLI ISCRITTI: “SIAMO A TORQUEMADA, UNA VOLTA C’ERANO I TRIBUNALI”… IL PRIMO CHE DOVREBBE ESSERE SEGNALATO E’ DI MAIO CHE HA PORTATO IL MOVIMENTO A REGGERE LA CODA AI RAZZISTI
Sarà la sindrome dell’accerchiamento, il timore di nuove defezioni, dopo il caso Dall’Osso.
Saranno i mal di pancia interni e i voti in dissenso sempre più difficili da arginare. Certo è che il blog delle Stelle lancia una stretta contro i comportamenti “devianti” o presunti tali rispetto alle rigide regole dello statuto.
E così in bella evidenza sul blog debutta una nuova iniziativa, sobriamente battezzata “nuovo strumento per gli iscritti”. Con cui si chiede di “segnalare in maniera puntuale e tempestiva iscritti, candidati e portavoce eletti che non rispettano i principi che stanno alla base del MoVimento 5 Stelle”.
Subito dopo, una descrizione accurata della procedura da seguire. “Per avanzare la tua segnalazione, dopo aver fatto login su Rousseau, è necessario compilare nel dettaglio l’apposito form inserendo i dati della persona che vuoi segnalare, il ruolo che ricopre (iscritto, candidato o portavoce) e la regola che è stata violata. Ogni segnalazione per essere sottoposta a valutazione deve contenere necessariamente una documentazione completa ed esauriente che dimostri l’effettiva violazione di comportamenti, azioni o condotte segnalati”.
Con un unico avvertimento per chi fosse tentato dalla delazione arbitraria: “Le segnalazioni non supportate da adeguati riscontri oggettivi, assimilabili a “intento persecutorio” nei confronti del segnalato, possono portare all’apertura di una procedura disciplinare a carico del segnalatore”.
In ogni caso, ad adottare eventuali provvedimenti sarà sempre lo stesso organismo espressione dei vertici del Movimento, il Collegio dei probiviri.
Tra i commenti però ci sono molte critiche. “Da Rousseau a Torquemada… andiamo sempre meglio. Sempre più chiusi a testuggine verso l’omologazione”, scrive Alberto R.
Sulla stessa linea m.c.: “Un tempo c’erano i tribunali per giudicare… ora sia tornati alla santa inquisizione”.
Torquato Cardilli chiede delucidazioni: “Cosa vuol dire che non rispettano i principi che stanno alla base del movimento? Si intende il regolamento?Lo Statuto? La Carta di Firenze? L’impegno assunto con la candidatura?”.
C’è invece chi, come Giuseppe, denuncia segnalazioni ignorate in passato. E infine il fronte oltranzista. Paolo b. si lamenta perchè non è ancora stata fatta pagare la penale a Matteo Dall’Osso, il deputato passato a Forza Italia dopo la bocciatura dei suoi emendamenti alla manovra a favore dei disabili.
Per quanto sembri inquietante l’istituzionalizzazione della delazione non è una novità per il M5S. Già nello Statuto è previsto che un procedimento disciplinare per l’irrogazione delle sanzioni possa essere aperto a fronte della denuncia di qualunque iscritto. Ed in passato molti attivisti sono stati “sanzionati” senza nemmeno aver potuto difendersi.
Il “processo” poi viene gestito secondo lo spirito tipicamente ispirato al Terrore di Robespierre. Lo Statuto inoltre prevede che solo se il procedimento viene avviato ci sia l’obbligo di comunicarne notizia al soggetto passivo della denuncia. In caso contrario è lecito supporre che la documentazione rimanga nelle disponibilità di Rousseau, vale a dire di Casaleggio.
Si dirà che questo succede in tutti i partiti: non è vero. A rischiare di più naturalmente sono i portavoce e gli iscritti che hanno un incarico elettivo.
Cosa succederebbe se qualcuno all’interno del M5S decidesse di servirsi di iscritti compiacenti per inoltrare segnalazioni “mirate” per screditare l’operato di un portavoce? Il mandante di queste operazioni di killeraggio politico rimarrebbe tranquillamente nell’ombra.
Cosa succederebbe se alcune di quelle segnalazioni diventassero di dominio pubblico prima dell’avvio di un procedimento disciplinare (magari grazie ad un simpatico leak)? Il M5S ha già dimostrato di saper usare bene la macchina del fango e di produrre “dossier” senza uno straccio di prova.
Sarà l’inizio di guerre per bande nel M5S? Ai delatori l’ardua sentenza.
(da agenzie)
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