IL CONGRESSO PATACCA DI FLI A VARESE: “ALTRO CHE BLITZ, FERRAZZI CI CONOSCE BENISSIMO”
GLI EX AMICI DI LA RUSSA CONFLUITI IN FLI HANNO VINTO IL CONGRESSO PROV. CON APPENA 98 VOTI SU 1.000 ISCRITTI… PRESENTATO DAI DISSIDENTI UN RICORSO A ROMA PER ANNULLARE IL RISULTATO
Nessun iscritto dell’ultima ora e nessun blitz. Secondo Piero Garavaglia, la sua candidatura alla segreteria provinciale di Fli avrebbe avuto l’appoggio di gran parte degli iscritti al nuovo partito di Fini.
E lo dimostrerebbero i «soli 98 voti su mille iscritti» che hanno garantito l’elezione di Luca Ferrazzi.
All’indomani del primo congresso provinciale di Fli, che ha visto emergere con violenza le due anime interne al partito, Garavaglia vuole fare chiarezza su ciò che è avvenuto prima e dopo le votazioni.
«Sono tre le questioni su cui mi preme fare chiarezza – spiega – Intanto non ci sono stati blitz e candidature a sorpresa, come invece ha lasciato intendere il nuovo segretario Ferrazzi. Il gruppo che ha deciso di spingere la mia candidatura, in contrapposizione alla sua, è iscritto al partito da tempo. E Ferrazzi conosceva questa realtà , che ha ignorato per via di quell’atteggiamento monopolistico padronale del partito che noi contestiamo».
Secondo Garavaglia lo stesso Ferrazzi avrebbe proposto un accordo alla sua corrente, per arrivare al congresso con una posizione unitaria.
«Accordo che prevedeva un riparto di incarichi che noi abbiamo rifiutato. Le proposte spartitorie non ci piacciono perchè non rientrano nella logica di Fli – continua – Rappresentano al contrario quella carenza strutturale e politica del partito, che noi contestiamo».
In particolare si contesta quella logica che appartiene agli ex politici di An, «che vogliono monopolizzare il nuovo partito lasciandolo in una situazione asfittica che non lo farò mai crescere».
Lo dimostrerebbero i pochi voti con cui Ferrazzi è stato rieletto segretario provinciale. L’elenco degli iscritti a Fli, infatti, contava un migliaio di persone.
Un numero in netto contrasto con quello registrato alle votazioni e con quello dei partecipanti all’assise di sabato (poco più di centinaio i presenti all’ex cinema Rivoli).
«Il partito a livello regionale e nazionale appoggia e incentiva strutture come il circolo a cui appartengo, proprio per far crescere il dibattito nel partito. L’atteggiamento dimostrato da Ferrazzi e dai suoi sostenitori è stato al contrario di chiusura nei confronti di chi la pensa in modo differente. Le dichiarazioni rese a fine congresso sono state una boutade che fa torto al partito e al dibattito interno, fatte per allontanare le contestazione che si concretizzano nel risultato congressuale. E il partito farà giustizia di questa situazione».
Sulle elezioni del congresso, infatti, pende un ricorso che potrebbe invalidarne l’esito. A contestare le votazioni anche il gruppo che fa capo a Laura Caruso.
(da “La Provincia di Varese”)
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