IL COORDINATORE REGIONALE NAN INVITA FLI A “ESPORTARE IL MODELLO GENOVA A LIVELLO NAZIONALE”: A ROMA E’ UNA CORSA A TOCCARE FERRO
L’AUSPICIO DI NON PRENDERE NEMMENO UN CONSIGLIERE E DI NON PRESENTARE MAI IL SIMBOLO DI FUTURO E LIBERTA’ MA DI NASCONDERSI NELLE LISTE CIVICHE PER POI NON RISULTARE ELETTI E’ DAVVERO UNA STRATEGIA ORIGINALE… PARE CHE UNA NOTA UNIVERSITA’ AMERICANA SIA INTERESSATA A STUDIARE IL CASO PATOLOGICO
Appena ieri ci eravamo lamentati che la dirigenza ligure di Futuro e Libertà non avesse commentato il risultato elettorale delle amministrative di Genova che hanno visto la sconfitta di Enrico Musso al ballottaggio e la mancata elezione nella sua lista civica di un qualsiasi candidato riferibile a Futuro e Libertà .
Alla luce delle dichiarazioni rilasciate alla stampa, dopo mesi di silenzio, dal coordinatore regionale Enrico Nan, forse sarebbe stato meglio in effetti il silenzio.
Vediamo cosa ha detto Nan alla stampa: “Eravamo partiti da soli nell’appoggiare Musso ed è arrivato al 40%, un risultato lusinghiero per il Terzo polo. Quanto all’astensionismo, proporrò al mio partito un nuovo progetto: di usare il modello Genova a livello nazionale con una lista civica. Adesso si deve lavorare sul territorio con proposte in grado di rappresentare questa grande voglia di centro»
Visti i risultati (nessun eletto di Fli, 3 dell’Udc) – devono essersi detti i vertici romani di Fli – meglio fare gli scongiuri, questo ci vuole portare sfiga, non solo Mamone in sede.
Dobbiamo però dare atto a Nan di essere davvero originale nel sostenere tesi campate in aria e gabellate per buone.
1) Sono due anni che Musso si preparava a candidarsi, lavorando con la sua fondazione “Oltremare” e quindi si sarebbe presentato comunque, anche se Nan non fosse corso ad appoggiarlo, rinunciando persino al simbolo di Fli (che pur dovrebbe rappresentare) pur di non farsi contare dopo due anni di scandali e di inattività .
2) La lista civica di Musso ha raccolto il 15% di consensi e 5 consiglieri eletti: l’apporto dell’Udc può essere quantificato in un 3-4%, quello di Fli sotto il 2%, tutto il resto è merito esclusivo di Musso.
Risultato della brillante operazione: eletti di Fli zero (ne aveva uno), eletti dell’Udc 3, area lista civica Musso eletti 2.
3) Pur sapendo che al massimo Fli avrebbe potuto puntare su un solo eletto, invece che concentrare i voti su uno solo, sono stati presentati quattro candidati ( la somma dei soli primi due avrebbe garantito un consigliere).
4) Se Fli avesse chiesto tre liste distinte di appoggio a Musso (ovvero lista civica, Udc e Fli) ognuno con i propri simboli probabilmente tre eletti sarebbero andati ai civici, uno all’Udc e uno a Fli.
In sintesi: è Musso che ha trainato la lista, altrimenti l’Udc si scordava di passare da uno a tre consiglieri.
Quanto alla “gran voglia di centro” che sarebbe emersa a Genova, senza la personalità di Musso, si sarebbe fermata al 5% invece che al 15% (che tanto in ogni caso non è).
Lasciamo giudicare a chi ci legge se questa “grande strategia” del segretario regionale bocchiniano (da non confondersi coi bocconiani) sia propedeutica a un harakiri politico e alle sue dimissioni o alla sua esportazione come modello nazionale.
Certamente a Roma molti sono corsi a toccare ferro.
LIGURIA FUTURISTA
Ufficio di Presidenza
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