IL DISCORSO DI CONTE RISCRITTO DOPO L’INCONTRO CON MATTARELLA
QUANDO UNO ENTRA CON SEI RIGHE SCRITTE DA ROCCO CASALINO E NE ESCE CON ALTRE QUINDICI DETTATE DAL QUIRINALE LA DICE LUNGA SUL LIVELLO AUTONOMO DEL PREMIER
Il professore alla fine ha superato l’esame di Sergio Mattarella. Ma il capo dello Stato, prima, gli ha corretto il compito. Qualche errore “segnato” in blu, qualcun altro più “grave” sottolineato in rosso.
Giuseppe Conte ha ricevuto l’incarico di formare il governo però il discorso con il quale si era presentato al Quirinale è stato rivisto e riscritto in alcuni passaggi quasi “sotto dettatura” insieme al presidente della Repubblica.
Uno sopra tutti gli altri: “le difficoltà dell’economia” e “il pareggio di bilancio sancito in Costituzione”, secondo i vincoli europei.
Per non far saltare il banco dei conti pubblici con ricette senza coperture finanziarie. Ovvero Mattarella mette le mani avanti rispetto a ministri dell’Economia lanciati sulla strada del deficit, alla Paolo Savona, che la Lega soprattutto vuole a tutti i costi nel governo e che rischia di scatenare un nuovo braccio di ferro. Il premier incaricato, nel suo discorso, ha fatto propria l’indicazione e nel colloquio sui conti rassicura e promette attenzione massima.
Così il testo con il quale era salito alle cinque e mezzo del pomeriggio è diventato qualcos’altro quando, alle sette e mezzo, il giurista si è presentato nella Loggia d’Onore per accettare il mandato con riserva. Ecco spiegato il più lungo colloquio al Quirinale nella storia degli incaricati premier, quasi due ore.
“Incontro molto cordiale”, fa sapere il Colle, servito anche “per conoscersi e parlare della situazione” del paese. Ma dedicato in buona parte a rimettere a posto alcune questioni e circoscrivere un perimetro all’interno del quale dovrà muoversi il premier designato.
Come la faccenda dei poteri del premier, che ha rischiato di far naufragare la triangolazione Quirinale-M5S-Lega, ovvero “il ruolo che la Costituzione assegna al presidente del Consiglio” come ha ricordato con fermezza il capo dello Stato a Conte. Che infatti ne ha espressamente parlato poi davanti ai giornalisti. Come sul capitolo economia, con “la necessità di garantire agli italiani sicurezza finanziaria e all’Italia la fiducia dei mercati”.
I primi segnali dell’avvento giallo-verde, con lo spread che torna a salire, infatti a Mattarella sono apparsi preoccupanti.
Ecco perciò “la necessità di rispettare i principi della Costituzione, compreso l’articolo 81 sui vincoli di bilancio”.
Pareggio fra entrate e uscite, e la copertura delle nuove leggi: i nuovi provvedimenti previsti dal governo nascente dovranno garantire entrambi. Il premier assicura che così sarà . Il testo con il quale si è presentato viene sistemato anche su questi passaggi nello Studio alla Vetrata. Negli avverbi e nella scelta dei verbi.
Come salta fuori anche un piccolo lapsus di Conte, che parla di impegnare a fondo il suo governo “per tutelare” gli interessi nazionali, e poi subito si corregge con un “per riflettere”.
Ma il principio che l’Italia non sarà fuori dagli accordi Ue e da quelli globali viene sancito e ribadito.
Il premier, del resto, ha lasciato nero su bianco alcuni principi-chiave concordati con Di Maio e Salvini. Il governo del cambiamento che in Parlamento porterà “il contratto” fra 5Stelle e Lega, così come “l’avvocato del popolo” restano bandiere irrinunciabili.
(da “La Repubblica”)
Leave a Reply