IL DISCORSO DI NAPOLITANO FA IL RECORD DI ASCOLTI: PEPPE CRILLO LO HO HAI SENTITO IL BOOM?
I PATACCARI GOLPISTI SE LO SONO PRESA IN QUEL POSTO: GLI ITALIANI VOGLIONO SOLUZIONI E RIFORME VERE, NON DIVENTARE SERVI DI FORZE MONDIALISTE
All’indomani di un discorso preceduto e accompagnato da attesa e polemiche, sono i numeri a fornire una prima ‘risposta’.
Risultano in crescita, infatti, gli ascolti per il messaggio di fine anno del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, trasmesso a reti unificate dalla Rai, ma anche da Canale 5 e La7.
Il tradizionale intervento del capo dello Stato è stato seguito sui soli canali Rai da 7 milioni 149mila spettatori, con un aumento del 12,2% rispetto al messaggio pronunciato l’anno precedente.
Nel 2012, invece, gli ascolti si erano fermati a 6 milioni 373mila, vale a dire 776mila in meno rispetto a ieri.
Nel complesso, invece, su tutte le reti generaliste (e dunque Canale 5 e La7 comprese), il messaggio ha interessato 9 milioni 981mila telespettatori, contro i 9 milioni 702 del 2012: sono stati pertanto registrati 279mila spettatori in più, con un incremento – più contenuto rispetto alle sole reti Rai – del 2,8 per cento.
Interessanti i dati scorporati: su Canale 5 gli spettatori sono stati 2 milioni 637mila, su La7 692 mila.
Ma raffrontando tali cifre, emerge che quest’anno gli ascolti sono cresciuti sulla Rai e su La7 (più 14mila), mentre sulla sola Canale 5 hanno subìto una flessione di circa 460mila spettatori.
E’ fallito il tentativo di ‘boicottaggio’ messo in atto dalle forze politiche anti-Colle (da M5S a Forza Italia alla Lega), che alla vigilia di San Silvestro avevano invitato gli italiani a non ascoltare il messaggio di auguri del presidente.
E mentre Napolitano parlava, un altro discorso di fine anno faceva da ‘controcanto’: quello di Beppe Grillo, leader del Movimento 5 Stelle, che al capo dello Stato ha chiesto nuovamente di dimettersi.
Ma Napolitano il suo messaggio l’ha voluto incentrare su temi precisi: giovani, lavoro, coraggio e riforme, nuova legge elettorale compresa.
Perchè senza le riforme “la democrazia è a rischio destabilizzazione”. Ma Napolitano ha parlato anche sacrifici. Che devono coinvolgere “pure i politici”.
Un discorso tutt’altro che ‘dimesso’ quello di Napolitano, che sulla natura del suo secondo mandato al Quirinale non lascia nulla in sospeso.
Il capo dello Stato replica alle accuse e fa sapere che “ingiurie, minacce e calunnie” non riusciranno a condizionarlo. Ma sulla durata del settennato non fa alcun passo indietro rispetto a quel che disse già lo scorso aprile, quando fu rieletto: il suo, lo ripete, resta un incarico a termine.
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