IL GALLO CIALTRONE: DECRETO PA, SALTANO 4.000 PREPENSIONAMENTI, MANCA COPERTURA, GOVERNO FA DIETROFRONT
AVEVANO RAGIONE COTTARELLI E I TECNICI DELLA RAGIONERIA
Non ci sono le coperture finanziarie. Passo indietro e niente di fatto per i 4mila pensionamenti nella scuola (la cosiddetta quota 96) previsti nel decreto Pubblica amministrazione.
Il governo ha presentato “4 emendamenti soppressivi” di alcuni punti del provvedimento.
Gli emendamenti servono a cancellare le norme del decreto su cui la Ragioneria dello Stato aveva evidenziato problemi a reperire i fondi.
Sullo stesso punto nei giorni scorsi si era accesa la polemica che aveva visto protagonista il commissario alla revisione della spesa Carlo Cottarelli.
Il tutto molto probabilmente potrebbe sarà poi blindato con la richiesta di voto di fiducia.”Dobbiamo correre e a questo punto mi sembra ragionevole”, ha commentato la ministra della Pubblica amministrazione, Marianna Madia, durante una pausa dei lavori della commissione Affari costituzionali al Senato.
Quindi sono quattro le norme che saranno soppresse dal governo: il pensionamento d’ufficio a 68 anni per i docenti universitari, la salvaguardia di 4mila “Quota 96″ (gli esodati della scuola del 2012), l’incremento delle pensioni di reversibilità per gli invalidi del terrorismo e la cancellazione delle penalizzazioni per l’accesso alla pensione, per problemi di copertura finanziaria.
Secondo quanto viene riferito, il ministero della Semplificazione ha lavorato nel fine settimana per trovare delle coperture alternative (come il Fondo di solidarietà ) che però non hanno trovato il parere favorevole della Ragioneria di Stato.
Un altro emendamento del governo rivede invece i limiti d’età per il pensionamento d’ufficio, eliminando il tetto dei 68 anni inserito per professori universitari e primari. Restano invece le soglie previste per il resto dei dipendenti pubblici (62 anni e 65 per i medici).
Sono circa 650, come ricorda l’agenzia politica Public Policy, gli emendamenti presentati in commissione al Senato: le votazioni potrebbero terminare già domani, 5 agosto. I
Il decreto-Madia sulla pubblica amministrazione era stato pensato con lo scopo di svecchiare i dipendenti pubblici attraverso un maxi-pensionamento anticipato degli statali di 62 anni che si sarebbe tradotto in un aumento delle spese per le casse dello Stato.
La norma avrebbe salvato 4.000 insegnati, rimasti “incagliati” nel 2012, ai quali sarebbe stata data la possibilità di andare da quest’anno in pensione con le vecchie regole pre-Fornero di “quota 96”.
Una operazione che costa 396 milioni da quest’anno al 2018.
Il governo non è stato quindi in grado di trovare 100 milioni l’anno…
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