IL M5S E’ RIMASTO SENZA VOCE, SUI SOCIAL I GRILLINI SONO SPARITI
ECLISSATI: DI MAIO HA RIDOTTO DI DUE TERZI I SUOI INTERVENTI, DI BATTISTA E’ LATITANTE, LA PAGINA UFFICIALE HA DIMEZZATO I POST
La sconfitta nelle elezioni regionali in Abruzzo prima, la difficile gestione del voto sul processo per Matteo Salvini dopo: l’uno-due che ha investito i 5 Stelle negli ultimi dieci giorni ha lasciato più di qualche strascico nel Movimento.
Strascichi visibili nei sondaggi che vedono un continuo calo per i 5 Stelle, nelle prime contestazioni della base e in quel 41 per centro di votanti su Rousseau che volevano il processo per Salvini.
Ma che i pentastellati stiano vivendo un momento di sbandamento lo si può vedere anche dai social network, principale canale di comunicazione dei 5 Stelle.
I dati elaborati dall’Espresso mettono infatti in evidenza come i 5 Stelle e i loro principali esponenti siano rimasti senza voce in questi giorni, riduciando in maniera drastica i messaggi ai loro fan.
Nell’arco di tempo che va dal 10 al 20 febbraio, Luigi Di Maio ha scritto su Facebook in media 1,4 post al giorno. Tanti o pochi?
Basti pensare che nei giorni precedenti, l’arco che va dal 29 gennaio al 9 febbraio, i post quotidiani di Di Maio erano 6,2: il quadruplo.
Un crollo che non può essere giustificato neanche dall’imminenza delle elezioni in Abruzzo, visto che questa domenica c’è una nuova tornata elettorale, in Sardegna.
Il calo di “produttività ” del capo politico del Movimento 5 Stelle non è solitario. Alessandro Di Battista, tornato di recente dal Sudamerica per supportare il Movimento, passa da 2 post al giorno a meno di mezzo post al giorno, il ministro Danilo Toninelli scenda da 3 post al giorno a 1,5: dimezzato.
La pagina ufficiale del Movimento invece crolla da 23 messaggi al giorno a soli dodici.
Gli altri politici, a dimostrazione della situazione specifica che riguarda i pentastelati, non segnano cali così significativi: Matteo Salvini mantiene la media di sedici post al giorno, Giorgia Meloni ne postava undici e continua a postarne undici, il Pd passa da dieci a nove.
La ridotta comunicazione dei 5 Stelle finisce per avere un profondo impatto anche sul coinvolgimento dei fan e degli elettori online, che subisce un crollo netto.
Le “reaction” totali ai post di Di Maio, la somma cioè dei commenti, dei like e delle condivisioni generate dai suoi messaggi su Facebook, passano da 1,1 milioni a soli 310mila (un terzo): così il leader 5 Stelle viene superato anche da Giorgia Meloni (690mila reazioni per lei). Irrangiungibile Matteo Salvini con le sue 4 milioni di reazioni complessive.
Non va meglio alle altre pagine della galassia 5 Stelle: le reazioni al profilo ufficiale del Movimento 5 Stelle passano da un milione a poco più di mezzo milione, Danilo Toninelli crolla da 162mila a poco meno di 60mila.
Peggio di tutti fa Alessandro Di Battista che da 228mila reazioni passa a 69mila.
(da “L’Espresso”)
Leave a Reply