IL MINISTRO MATTEOLI PROMUOVE IL FIGLIO DEL SUO GIUDICE
UNO STRANO CASO: MATTEOLI NOMINA DIRETTORE DELL’ENAC IL FIGLIO DI UN GIUDICE DELLA CORTE COSTITUZIONALE DOPO UN GIUDIZIO A LUI FAVOREVOLE IN UNA CAUSA… IL FIGLIO DI MATTEOLI A SUA VOLTA E’ STATO L’ULTIMO ASSUNTO NELLA VECCHIA ALITALIA… IERI A MATTEOLI CONCESSA LA”NON AUTORIZZAZIONE A PROCEDERE” DALLA GIUNTA DELLA CAMERA
Vincere al Superenalotto è difficile di questi tempi, ma un nesso di casualità non comune in politica è forse più facile trovarlo, meglio di tante combinazioni vincenti.
I protagonisti di questa storia sono un ministro, un giudice della Corte Costituzionale e i rispettivi figli maschi.
Una vicenda che si è protratta cinque anni e che ha inizio nel 2004 quando Altero Matteoli, allora ministro dell’Ambiente del governo Berlusconi, fu rinviato a giudizio per “favoreggiamento in abuso edilizio”, reo di aver “avvertito” il prefetto di Livorno dell’esistenza di un’inchiesta a suo carico per un abuso edilizio all’isola d’Elba.
Il processo che scaturì rimbalzò tra varie Procure per approdare a Firenze, il cui tribunale stabilì che il ministro era indagato per fatti che non avevano nulla a che fare con il suo ruolo e stabilì pertanto che il tribunale di Livorno celebrasse il processo.
La Camera dei deputati sollevò, su sollecitazione di Matteoli, conflitto di poteri e per dirimere la questione il caso arrivò davanti alla Corte Costituzionale.
La quale ha stabilito che spetta solo e soltanto al parlamento decidere se Matteoli debba o meno essere processato.
Da indiscrezioni pare che la decisione sia stata molto contrastata e sia finita a filo, otto voti a sette a favore del ministro.
Uno dei membri della Consulta che ha votato è Ottavio Quaranta.
Il 4 giugno scorso, un mesetto prima della decisione della Consulta, il Consiglio dei Ministri ha nominato nuovo direttore generale dell’Enac ( Ente nazionale per l’aviazione civile) Alessio Quaranta, avvocato interno all’ente, ma anche figlio del giudice.
L’indicazione è arrivata direttamente da Matteoli, titolare del dicastero dei Trasporti.
L’anomalia di questa nomina che tutti considerano legittima per le qualità professionali del nuovo direttore, è che sul comunicato ufficiale che Palazzo Chigi emette al termine di ogni riunione di governo, non ne se trova traccia.
Pare anche che Silvano Manera, ex direttore generale, sia destinato ad entrare nello staff dei consulenti del ministro Matteoli e quindi avrebbe liberato il posto senza problemi.
Ma c’è un altro figlio, quello di Matteoli, Federico.
E’ stato l’ultimo pilota stranamente assunto a tempo indeterminato dalla vecchia Alitalia che stava chiudendo. e quindi non assumeva certo nuovo personale.
Federico, pilota degli MD80, rientrava negli elenchi dei piloti assunti a tempo determinato, assieme a un collega della stessa età .
L’Alitalia, alla scadenza del contratto, avrebbe dovuto inviare due lettere di disdetta, ma solo una arrivò in tempo.
Quella destinata a Matteoli fu consegnata in ritardo e il suo contratto si trasformò automaticamente in “a tempo indeterminato”.
Una serie di combinazioni insomma da Superenalotto.
Ma l’altro ieri la maggioranza di Centrodestra nella Giunta della Camera ha chiuso definitivamente il caso, votando per la non autorizzazione a procedere nei confronti di Matteoli, al termine di una riunione molto tesa e finita con una votazione otto a sette: non si tratta di reato, ma di persecuzione giudiziaria è stato deciso ed è comunque un reato ministeriale e come tale sottratto alla giurisdizione delle Procure.
Questa la decisione presa a stretta maggioranza e che ha determinato numerose polemiche.
Una cosa c’è da augurarsi: con la fortuna che ha per le combinazioni vincenti, speriamo che Matteoli non giochi anche al Superenalotto, altrimenti si becca di certo anche i 100 e passa milioni in palio in barba agli italiani.
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