IL PDL SI PREPARA: “O IL RINVIO DELLA SENTENZA O LA PIAZZA”
AD ARCORE REGNA IL PESSIMISMO IN VISTA DELLA SENTENZA DELLA CASSAZIONE SUI DIRITTI MEDIASET….MA GASPARRI È SICURO: “L’UDIENZA SALTA”
Meno due al Trenta Luglio?
Il punto interrogativo è da mettere dopo aver ascoltato Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato: “Cosa faremo se martedì condannano Silvio Berlusconi? L’ipotesi che si tenga l’udienza è al secondo posto. Al primo c’è la notizia, ossia che ci sarà il rinvio”.
In ogni caso, ragioniamo sulla seconda ipotesi. Continua Gasparri: “Certo non staremo fermi. Immagino che la sinistra si prepari a dire che non può stare al governo con un leader espulso dalla politica. Noi ci riuniremo e sicuramente ci saranno delle conseguenze. Quali? Decideremo tutti insieme”.
Daniela Santanchè alias la Pitonessa che sovrasta falchi e colombe del Pdl conferma qualcosa succederà in caso di condanna definitiva per il Cavaliere nel processo diritti tv Mediaset.
Se non altro per un motivo: “So che il popolo viola, i girotondini già hanno organizzato manifestazioni per domani lunedì 29 davanti al tribunale di Milano, quindi escludo una sola cosa: che noi non faremo nulla qualora il presidente venisse condannato”.
A dir il vero, il clima tra i falchi berlusconiani non è dei migliori.
Primo: non sono affatto sicuri del rinvio. Secondo: la sentenza è già scritta dopo una guerra dura vent’anni. Condanna.
Tornato ad Arcore, B. ha un umore altalenante. Nelle riunioni con i legali, è il professore Franco Coppi a battersi per il rinvio dell’udienza.
Ma il pessimismo regnerebbe sovrano.
Come testimonia l’atmosfera definita “pesante” l’altra sera a Palazzo Grazioli, quando il Cavaliere e nove fedelissimi si sono riuniti per la visione in anteprima del docu-film preparato da Francesco Giro, parlamentare del Pdl, sulla parabola del Cavaliere.
Davanti alle immagini di vent’anni di politica, B. si è commosso due volte. E con lui parecchi degli invitati. Che erano: Gianni Letta, la fidanzata Francesca Pascale, l’assistente Mariarosaria Rossi, Daniela Santanchè e Alessandro Sallusti, Angelino Alfano, Michaela Biancofiore, Denis Verdini, lo stesso Giro.
Una sorta di ultima cena prima del verdetto del Trenta Luglio.
Gli occhi sono diventati lucidi per la prima volta con la strage di militari italiani a Nassiriya in Iraq. La seconda, con lacrime vere e proprie, quando una vecchietta sopravvissuta al terremoto dell’Aquila ha abbracciato B. e gli ha detto: “Silvio aiutami, non ho più nulla”.
Dice la Biancofiore: “Sono pessimista sul rinvio e angosciata per quello che potrà accadere martedì. Premesso che sono convinta che sarà assolto perchè il fatto non sussiste, se dovesse essere condannato io inviterò il popolo italiano a scendere in piazza come un fiume, senza simboli di partito. Può sembrare un paradosso, ma una condanna potrebbe far aumentare i voti. È una sentenza che cambierà il corso della Storia”.
Rinvio o meno, a tenere banco tra i berlusconiani è quello che succederà nei minuti successivi a un’eventuale condanna, martedì prossimo.
Cosa faranno i magistrati per far eseguire la sentenza?
Arresti domiciliari o richiesta al condannato di scegliere il posto dove essere assegnato ai servizi sociali?
Un comune del Napoletano, Torre Annunziata, ha già chiesto alla Cassazione di far lavorare all’assessorato per le politiche sociali.
Dice il vicesindaco: “La richiesta nasce dalla valutazione sulla personalità e sulla forma mentis di imprenditore del senatore, che in un tessuto sociale come quello della nostra città , potrebbe espiare, sia pure nelle dimensioni della condotta del singolo, con stimoli e contributi originali”. Tra i berlusconiani, spicca per ottimismo Renato Brunetta, capogruppo del Pdl alla Camera: “Sono ottimista, esiste un giudice a Berlino”.
E se non esiste? Risposta, in un articolo sulla Discussione di Emilio Fede: “Gli resto al fianco. Non per generosità nemmeno per riconoscenza. Non sarebbe un gesto eroico o sacrificale. Il fatto è che non concepisco altra mia posizione nel mondo, che sia onesta e decente, se non stare vicino a Silvio Berlusconi”.
Meno due al Trenta Luglio.
Salvo rinvio, Berlusconi conoscerà il suo destino tra due giorni. Impossibile pensare che non accadrà nulla in caso di condanna.
Berlusconi ha promesso a Enrico Letta che non ci saranno conseguenze, ma i suoi sono già pronti a tutto.
Fabrizio d’Esposito
(da “Il Fatto Quotidiano“)
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