IL PM CHIEDE DIECI MESI PER ERRANI INDAGATO PER FALSO IDEOLOGICO
ACCOLTA LA RICHIESTA DI RITO ABBREVIATO AVANZATA DAL GOVERNATORE DELL’EMILIA
Un anno per i due dirigenti della Regione, Valtiero Mazzotti e Filomena Terzini. Dieci mesi e venti giorni per il governatore dell’Emilia Romagna Vasco Errani. Queste sono state le richieste del pubblico ministero Antonella Scandellari a conclusione della requisitoria all’udienza del rito abbreviato per la vicenda Terremerse.
Prima di lei aveva parlato il procuratore capo Roberto Alfonso. «La legalità non si predica si pratica», ha detto.
L’UDIENZA
Contrariamente a quanto previsto, questa mattina intorno alle 9, il presidente Errani, si è presentato in tribunale per prendere parte all’udienza preliminare del processo che lo vede imputato per falso ideologico.
L’avvocato del presidente, Alessandro Gamberini, ha chiesto il rito abbreviato, con la conseguenza di una sentenza immediata, sulla base degli atti finora acquisiti.
Errani non attenderà dunque la sospensione del processo fino a gennaio che sarà disposta per suo fratello Giovanni, a suo tempo presidente della cooperativa Terremerse e accusato di aver ottenuto indebitamente, nel 2006, un finanziamento della Regione di un milione per uno stabilimento vitivinicolo a Imola che doveva essere già costruito ma non lo era: uno dei suoi avvocati ha lo studio a Ferrara e ha diritto alla sospensione in virtù della legge sul sisma.
IL FALSO IDEOLOGICO
A carico del governatore non ci sono accuse relative al finanziamento: è imputato di falso ideologico, in concorso con i dirigenti regionali per una relazione inviata in Procura nel 2009, dopo l’uscita di un articolo sul Giornale di Berlusconi.
Nella relazione si diceva che la procedura era stata regolare e si negava che il permesso di costruire risalisse solo a una settimana prima della scadenza: quella per i vertici regionali era solo una variante.
Nella copia depositata in Regione, peraltro, mancava la parola «sostanziale» aggiunta a penna, che invece figura in altre copie e avrebbe dovuto chiarirne la natura di nuovo permesso.
LA PROCURA
La Procura si è opposta alla possibilità di stralcio del processo (conseguenza dell’abbreviato per una parte di imputati).
Ha parlato lo stesso procuratore capo Roberto Alfonso, chiedendo al giudice di non dividere il processo.
Il gup, però, ha accolto le richieste di rito abbreviato di Errani, e per i dirigenti regionali Filomena Terzini e Valtiero Mazzotti che sono imputati anche per favoreggiamento.
Respinta invece la richiesta di abbreviato condizionato (all’audizione di due testimoni) avanzata dall’altro funzionario regionale Aurelio Selva Casadei.
Per lui e per gli altri imputati il processo è rimandato: le loro posizioni si discuteranno nelle prossime udienze, fissate all’1 e 8 febbraio (due date perchè la vicenda è molto complessa): se ne occuperà un nuovo giudice, Alberto Gamberini, perchè Giangiacomo decidendo subito sugli altri diventa incompatibile.
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