IL POSTINO SUONA SEMPRE DUE VOLTE
MA PER I PRECARI IN CAUSA CON LE POSTE STOP ALLE RIASSUNZIONI… IL GOVERNO PRENDE LE DISTANZE DALL’EMENDAMENTO VOLUTO DA UN ESPONENTE PDL E DALLA LEGA… FATE TACERE BOCCHINO PER SEMPRE
Ci risiamo, ogni tanto qualche imbecille si alza il mattino e mette in difficoltà la sua stessa maggioranza ( che ha già le sue rogne da risolvere). Ci riferiamo all’emendamento anti-precari con cui è stata cancellata la clausola che concedeva alla Magistratura la facoltà di trasformare un contratto a tempo indeterminato, nel caso in cui i datori di lavoro abbiano fatto ricorso ad uno o più contratti a termine. In base al decreto emendato invece ora il magistrato potrà al massimo comminare una sanzione all’azienda ( pari ad un’ammenda che varia tra 2,5 e 6 mensilità ) da versare al dipendente. In pratica un’azienda potrà avvalersi sine die del lavoro di un precario, rischiando al più una penale.
L’emendamento non viene direttamente dal Governo, vediamo di ricostruirne la gestazione.
Esso nasce all’interno della Commissione Finanze, proposto dal presidente Pdl Conte per “risolvere il problema del contenzioso all’interno delle Poste Italiane, in cui ci sono molti precari, assunti provvisoriamente per sostituire personale, ma il cui utilizzo si è poi ripetuto più volte”. Molte cause di lavoro hanno visto il Magistrato dare ragione ( diciamo noi giustamente) al precario, ordinando la sua assunzione a tempo indeterminato. Dato che sarebbe stato un bagno di sangue per le Poste Italiane,viste le <numerose cause in corso, ecco che Pdl e Lega mettono a punto l’emendamento per sanare il contenzioso a favore delle Poste. Questa è la versione ufficiale smentita, però dai sindacati postali che sostengono che la vicenda era già risolta con accordi interni. Non solo: la norma non avrebbe limiti di tempo, riferendosi vagamente ai “giudizi in corso”. Mentre Sacconi e Rotondi sostengono “che quella norma non è parto del Governo”, Brunetta va oltre e dice “ Va rivista, chi subisce torti va risarcito”. Dall’altra parte favorevoli al mantenimento sono Calderoli ( “il Parlamento ha deciso così”) e Italo Bocchino di AN ( è una misura equa che tiene conto delle esigenze sia dei datori di lavoro che dei lavoratori”). Pare quindi che per ragioni di tempo a questo punto la norma resti com’è, facendo così il gioco della Sinistra che già parla di incostituzionalità ( e pare che in tal senso molte perplessità siano state sollevate anche dal Capo dello Stato), oltre ovviamente ad attaccare il Centrodestra che vuole affossare i precari. Ovviamente favorevoli al decreto la Mercegaglia e la Confindustria che probabilmente sono gli ispiratori dei Calderoli e Co.. Invece che cercare di rimediare a un palese errore ( come fanno intendere Sacconi e Brunetta), il Centrodestra non pago lascia la parola a uno dei neocatacombali ( non è un nuovo ordine religioso, ma il prodotto finiano dei giovani di belle speranze da lui coltivati in AN), tale Italo Bocchino che ormai impazza in Tv con le dichiarazioni più banali che un politico possa fare. Tale Bocchino ( che ai tempi di Almirante sarebbe stato espulso subito dal partito per manifesta incapacità ) esce con questa dichiarazione: “ Meglio intascare tre mesi di risarcimento che essere assunti a tempo indeterminato, perchè avere giustizia dopo anni non agevola nè il lavoratore nè l’azienda”… ovvero meglio prendersi quattro eurini una tantum che lavorare fissi per tutta la vita… Qui si sta cambiando la legislazione sociale del nostro Paese e un tale arriva a prendere pure per i fondelli il precario, senza mostrare il minimo rispetto per chi lavora. Ma chi l’ha eletto questo tizio? Ma si dimetta e si vergogni, lui che prende 18mila euro al mese e si permette di dire che è meglio una elemosina che un lavoro indeterminato. Ma lo sa che in Italia ci sono oltre 2milioni e mezzo di precari? Che un lavoratore su 9 è precario? Che ci sono aziende che speculano sul precariato, rinnovandolo di anno in anno, per evitare di assumere? Se non sa di cosa parla si dimetta per manifesta ignoranza, se lo sa, vada a fare l’addetto stampa di Confindustria ( ammesso che lo vogliano) e non parli a nome del PdL che è composto anche da persone serie. Ma lo sa il Bocchino Italo che il lavoro flessibile negli Usa deve essere pagato parecchio di più, proprio per garantire un accantonamento che possa permettere al lavoratore di traguardare con serenità al passaggio ad un altro lavoro che magari arriva solo dopo qualche mese? Da noi ci sono garanzie solo per i lavoratori indeterminati, ma per oltre due milioni di giovani non esiste un welfare serio, non ci sono indennità , cassa integrazione, nulla. E sono anche soggetti ai ricatti del mercato, delle raccomandazioni dei politici, alla bassa manovalanza. Il Governo siamo certi che qualcosa cercherà di fare anche per i precari, ma intanto urge un provvedimento: faccia tacere chi “non sa cosa dice” e eviti che spezzoni del PdL e la Lega rappresentino la Confindustria al Governo.
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