IL VICEPRESIDENTE DI GAZPROMBANK E’ FUGGITO DALLA RUSSIA PER COMBATTERE A FIANCO DELLE FORZE UCRAINE
“I SUICIDI DEI TOP MANAGER UNA MESSINSCENA DEL REGIME”
Igor Volobuev, vicepresidente della Gazprombank di proprietà statale, ha annunciato di essere fuggito dalla Russia per combattere a fianco delle forze ucraine, diventando così il quarto alto dirigente o funzionario noto ad aver fatto una brusca uscita dal paese.
Lo scrive The Moscow Times. Volobuev ha precisato di aver lasciato la Russia il 2 marzo e di essersi unito alle forze di difesa territoriale ucraine. «Non riuscivo a guardare quello che la Russia stava facendo alla mia patria», ha detto Volobuev, nato nella città ucraina nord-orientale di Okhtyrka.
«I russi stavano uccidendo mio padre, i miei conoscenti e i miei amici intimi», ha dichiarato Volubueval Moscow Times. «Mio padre ha vissuto per un mese in un freddo seminterrato, persone che conoscevo fin dall’infanzia mi dicevano che si vergognavano di me».
A quanto si apprende il vicepresidente è stato licenziato dopo aver lasciato la Russia, ponendo fine a 33 anni di carriera trascorsa a lavorare con società del gruppo Gazprom dove si è occupato, nella direzione pubbliche relazioni, di denigrare il sistema di gasdotti che attraversano l’Ucraina con i clienti europei.
«Non potevo più stare in Russia. Sono ucraino di nazionalità, sono nato ad Akhtyrka, non potevo più osservare dall’esterno cosa sta facendo la Russia alla mia patria. La mia scelta è un pentimento, voglio lavare via il mio passato russo. Voglio rimanere in Ucraina fino alla vittoria», ha aggiunto Volobuev che ha attaccato direttamente il presidente Putin. «Questo è un crimine da parte sua, del governo russo e, di fatto, del popolo russo. Perché non è Putin che uccide gli ucraini qui, non è Putin che violenta le donne. Questo è il popolo russo. E anche io, sebbene ucraino di nazionalità, ne sono responsabile. Mi vergogno di questo, me ne pentirò per tutta la vita, perché ho una doppia responsabilità: non sono solo un russo. Sono nato qui, ho vissuto qui per 18 anni, quindi ne rispondo due, tre volte».
Nell’intervista al Moscow Times Volobuev ha anche messo in dubbio le spiegazioni ufficiali degli omicidi-suicidi dell’ex vicepresidente della Gazprombank Vladislav Avaev a Mosca e dell’ex top manager del gigante energetico Novatek Sergei Protosenya in Spagna.
Volobuev è almeno il quarto alto dirigente di società russe ad aver abbandonato il Paese dopo l’inizio della guerra, dopo l’ex primo vice presidente di Sberbank, Lev Khasis, la ceo di Yandex Elena Bunina e il vice Ceo di Aeroflot, Andrei Panov.
Aveva lasciato la Russia lo scorso marzo anche l’inviato per il Clima del Cremlino, Anatoly Chubais. Su Avaev, Volubuev ha dichiarato a The insider: «Voglio chiarire: non era solo un vicepresidente, è stato il primo presidente, per un incarico. Non so cosa abbia fatto, non l’ho mai conosciuto e mai sentito nominare prima. So anche che al momento del suo presunto suicidio era l’attuale primo vicepresidente di Gazprombank. Non credo che possa uccidere sua moglie e sua figlia, penso che questa sia una messa in scena. Come mai? È difficile da dire. Forse sapeva qualcosa e rappresentava una sorta di pericolo».
(da agenzie)
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