IL VIRUS MINZOLINI COSTA 10 MILIONI DI EURO ALLA RAI: LA CONCESSIONARIA SIPRA DENUNCIA IL GRAVE DANNO DEL TG1 PER LA RACCOLTA PUBBLICITARIA
SHARE AL 20% IN CADUTA LIBERA, TRE ANNI FA ERA AL 30%….IL TG1 E’ ORMAI UN VELENO PER I PROGRAMMI CHE SEGUONO E UN BALSAMO PER LA CONCORRENZA…TRE MILIONI DI TELESPETTATORI IN MENO IN TRE ANNI
In ritardo di un paio di anni, inchieste giudiziarie per la carta di credito, un terno di multe e clamorose censure e omissioni, la Rai scopre il problema Augusto Minzolini. Che per il presidente Paolo Garimberti è serio e preoccupante.
Che per il direttore generale Lorenza Lei è tema di riflessioni profonde.
Forse le analisi di Sipra, la concessionaria pubblicitaria di viale Mazzini, suona la campana persino per chi vuole apparire sordo.
La crisi di ascolti del Tg1 è ormai una malattia cronica: “Per l’anno in corso possiamo stimare un danno di almeno 10 milioni di euro”, dicono fonti interne di Sipra
La cura per conciliare Minzolini e le notizie è introvabile, e l’azienda ha rinunciato volentieri.
Ma la tassa-direttorissimo è troppo alta, anche per i berlusconiani più spinti, ecco perchè soltanto il Consiglio di amministrazione conoscerà l’inarrestabile discesa del Tg1. Il primo telegiornale del servizio pubblico, ridotto a una civetta del Cavaliere, fa male ai conti di viale Mazzini.
Il Tg1 al 20 per cento di share è un veleno per i programmi che seguono e un balsamo per la concorrenza.
Nella preziosa fascia 19:45-21:00, presidiata dal Tg1 di Minzolini, Rai1 perde 3,10 punti rispetto al 2010 e addirittura 4,4 sul 2008, direzione di Gianni Riotta.
L’anonimo indice share ha un costo: “Un punto di share vale 20 milioni di euro nell’intera giornata di Rai1, tre punti in prima serata almeno 40 milioni”.
E Minzolini cade al centro di quel pezzetto di palinsesto, le quattro ore più ambite dagli inserzionisti.
Il Tg1 fa peggio del gioco a premi che precede e azzoppa il varietà che segue, dunque brucia 10 milioni di euro poichè influenza un’ora su quattro: “La cifra è calcolata a mercato costante. Non è nemmeno pessimistica”, spiegano in Sipra.
L’autodistruzione del Tg1 può ritoccare all’insù i 10 milioni, a giugno Minzolini ha registrato un minimo storico al 20,6% di share con 3,6 milioni di telespettatori.
I numeri fanno impressione se paragonati al 2008, l’ultimo anno completo di Riotta a Saxa Rubra.
Non è passata un’epoca, eppure la differenza è impressionante : appena tre anni fa, 6,5 milioni di italiani guardavano il telegiornale di Rai 1 che pietrificava i rivali con il 30% di share.
Abboniamo il 2009 al direttorissimo perchè spezzettato con l’addio di Riotta, l’interim di Andrea Giubilo e il suo arrivo.
Nel 2010, però, Minzolini ha già sperperato l’eredità : via mezzo milione di spettatori che, in queste settimane, salgono a 800 mila.
Ora il Cda processerà l’ex notista politico, i consiglieri tempesteranno di domande i vertici di Sipra e il risultato sarà un prevedibile nulla di fatto.
Come sempre.
La verità su Minzolini l’ha detta il medesimo Minzolini: “Resterò al mio posto finchè dura il governo di Berlusconi”.
Più lunga sarà la permanenza al suo posto (pubblico) e più grave sarà il danno per l’azienda.
La spesa è lunga e ancora aperta: 458 mila euro di multe dall’Autorità di garanzia, 86 mila euro di viaggi e cene con la carta di credito di viale Mazzini.
La raccolta pubblicitaria va male, il servizio pubblico arranca ovunque e fatica a sopportare fallimenti come il Tg1 e la trasmissione di Sgarbi.
Ma Il direttorissimo è intoccabile fin quando vuole Lui.
Carlo Tecce
(da “Il Fatto Quotidiano“)
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