IMMIGRAZIONE, TRENI BLOCCATI: L’EUROPA DA’ RAGIONE A PARIGI E FRATTINI SI RIMANGIA LE ACCUSE DEL GIORNO PRIMA
LA FRANCIA SPIEGA: “CONVOGLI FERMATI A MENTONE PER PROBLEMI DI ORDINE PUBBLICO”….ANCHE IN BELGIO CONTROLLO DEI PASSAPORTI IN AEROPORTO PER CHI ARRIVA DALL’ITALIA…. SPAGNA E FRANCIA SNOBBANO MARONI E NON VANNO ALL’INCONTRO DI CIPRO: ITALIA SEMPRE PIU’ ISOLATA
“Incidente chiarito e risolto”.
Così la Farnesina disinnesca di fretta il contenzioso con la Francia dopo l’altissima tensione causata sull’asse Roma-Parigi dal blocco ferroviario di alcune ore attuato domenica dai francesi alla frontiera con Ventimiglia.
Negando anche l’isolamento della posizione italiana, il portavoce Maurizio Massari spiega che, con la Francia, “stiamo lavorando insieme, costruttivamente, non c’è nessuna escalation di tensione, al fine di arrivare a iniziative comuni in vista del vertice italo-francese del 26 aprile”.
Dall’Italia, dunque, giungono parole distensive che seguono l’affermazione da parte della Commissione Ue della legittimità del blocco francese in quanto motivato da “ragioni di ordine pubblico”.
Ma non è solo la Francia a ostacolare la libera circolazione all’interno della Ue: da giovedi scorso, negli aeroporti del Belgio è stato introdotto un controllo, non sistematico, sui documenti dei viaggiatori provenienti dall’Italia.
“La Francia aveva diritto di bloccare temporaneamente i treni provenienti dall’Italia” dichiara il commissario europeo agli Affari interni, Cecilia Malmstroem.
Per ragioni di ordine pubblico, il trattato di Schengen sulla libera circolazione delle persone all’interno dell’Unione europea può essere sospeso.
Per questo, il blocco posto ieri dalla Francia al traffico ferroviario proveniente dall’Italia, giustificato dalla manifestazione dei centri sociali al valico di Ventimiglia, non è una violazione delle regole europee.
La Commissione europea, tra l’altro, afferma di non aver ricevuto alcun reclamo italiano sulle presunte violazioni francesi delle regole Schengen, spiega Michele Cercone, portavoce del commissario Malstrom, ricordando un significativo passaggio del Codice delle frontiere di Schengen: “Solo gli Stati membri hanno la responsabilità di valutare la gravità delle minacce all’ordine pubblico, che possono, in casi eccezionali, consentire la reintroduzione dei controlli alle frontiere, prevista dall’articolo 24 del Codice”.
Ma, conclude il portavoce, riguardo a quanto avvenuto ieri a Ventimiglia “non c’è ancora una posizione ufficiale” di Bruxelles.
Le autorità francesi spiegano di aver sospeso la circolazione dei treni a causa di una manifestazione non autorizzata a sostegno dei migranti tunisini “per evitare rischi di incidenti”, una misura “temporanea” che “non è andata oltre lo stretto necessario”, ovvero sei ore.
Da registrare anche l’assunzione di responsabilità del prefetto francese della regione delle Alpes Maritimes, Francis Lamy, in un’intervista al quotidiano Nice Matin. “Sono stato io, di mia iniziativa, a segnalare alle ferrovie francesi militanti di estrema sinistra a bordo di un treno proveniente da Ventimiglia. Poi le ferrovie hanno bloccato i treni”.
Prima della nota conciliante della Farnesina, il ministro degli Esteri Franco Frattini aveva considerato i 300 no global non una “ragione sufficiente” per chiudere la frontiera ferroviaria a Ventimiglia, “uno degli assi transeuropei più trafficati e delicati”, come aveva spiegato a Repubblica.
Blocco ferroviario che ieri la Farnesina non aveva esitato a definire “misura illeggittima”, una “chiara violazione” dei principi generali dell’Unione.
Da Bucarest dove si trova in visita ufficiale, il ministro dell’interno francese, Claude Gueant, risponde affermando che il suo Paese “rispetta alla lettera” gli accordi di Schengen nella questione dei migranti tunisini.
Gueant sottolinea che la decisione del governo italiano di concedere permessi temporanei a più di 20mila migranti tunisini “è stata contestata da molti Paesi dell’Unione europea”.
Malgrado ciò “noi abbiamo accettato questa misura” sebbene ad alcune “condizioni”.
In particolare il ministro dell’Interno francese ricorda la necessità per i migranti di disporre di “sufficienti risorse finanziarie”.
Ventimiglia è solo l’ultimo capitolo, non l’unico, della crescente tensione tra Italia e Francia, dopo i giorni dell’emergenza a Lampedusa, mentre si avvicina il 26 aprile, giorno del vertice tra Roma e Parigi.
In attesa dell’incontro bilaterale, il ministro dell’Interno Roberto Maroni sottolinea l’assenza della Francia alla riunione ministeriale sull’immigrazione di domani a Cipro.
“Non ci sarà la Francia e non ci sarà la Spagna – annuncia Maroni da Lecco -, ma sarà un vertice dei ministri di Italia, Grecia, Cipro e Malta allo scopo di continuare un’azione comune per tenere al centro dell’attenzione dell’Europa il Mediterraneo”.
Dal Belgio arriva la conferma che da giovedì scorso sono iniziati i controlli sui passaporti dei viaggiatori in volo dall’Italia.
Le verifiche, spiega un portavoce del ministero per le Politiche migratorie, “non sono sistematiche” e vengono fatte “non alla frontiera ma all’uscita dei passeggeri dall’aereo”.
Secondo la Commissaria europea Cecilia Malmstrom, il Belgio non ha notificato provvedimenti di interruzione dell’accordo Schengen.
Il portavoce del ministero belga conferma: la notifica non è stata fatta perchè i controlli sugli aerei in provenienza dall’Italia “non rappresentano una reintroduzione dei controlli alle frontiere”. T
ali controlli hanno come scopo – secondo quanto specificato dal portavoce – di “verificare il diritto di accesso allo spazio Schengen”, ovvero per controllare “se chi arriva nel Paese in provenienza dall’Italia ha i documenti di viaggio, se il suo è un viaggio a scopo turistico, se la persona ha i mezzi minimi necessari per la sua permanenza, ovvero almeno 60 euro al giorno”.
Come potuto constatare da giornalisti italiani tra gli aeroporti internazionali di Bruxelles-Zaventem e Charleroi (quest’ultimo dedicato ai voli low cost), non tutti i voli vengono effettivamente sottoposti a controllo.
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