INTERVISTA A CIVATI: “IL NO A NITTO PALMA SOLO UNA RIDUZIONE DEL DANNO”
“PER IL PD C’E’ UN LIMITE DI DIGNITA’ DA NON VARCARE”… “IMPOSSIBILE VOTARE CHI APPOGGIO’ LA RIVOLTA DI MILANO”
«Almeno, il no a Nitto Palma è una riduzione del danno. Troppi bocconi amari il governissimo ci costringe ad ingoiare. E tanti, temo, ne verranno. Però, per il Pd c’è un limite di dignità da non varcare»
Cosa rischia il Pd, onorevole Pippo Civati?
«Che i mal di pancia si trasformino in voti apertamente contro l’esecutivo Letta. E non mi vengano a parlare di “spiacevoli sorprese” per le presidenze di commissione ».
A cosa si riferisce?
«Ma come si fa a votare Formigoni all’Agricoltura? Quasi non ci credevo. Due sere prima, Report aveva fatto a pezzi il suo gigantesco sistema di potere lombardo, poi come se niente fosse eccolo eletto a Palazzo Madama. Forse non bastava avere al governo già altri due di Comunione e Liberazione, Lupi e Mauro».
Prezzi da pagare per l’accordo di governo col Pdl?
«Purtroppo, ed era del tutto prevedibile. Cambiali pesanti, tanto da pensare di spedire una come la Biancofiore alle Pari Opportunità . Ovvio, poi, il patatrac. Ma del resto se Berlusconi può candidarsi a guidare la convenzione per le riforme, tutto è possibile».
In commissione Giustizia il Pd però ho votato no a Palma.
«Giustissima la linea di Casson e degli altri senatori. Palma è l’uomo, anzi il magistrato, che appoggiò i parlamentari pdl che hanno invaso il Palazzo di giustizia di Milano. Spero solo che il no alla sua presidenza della commissione, tenga».
Pensa che possa passare comunque?
«Registro che, progressivamente, la soglia di tolleranza del Pd si va abbassando nei confronti del centrodestra».
Il Pdl accusa il Pd di non aver rispettato i patti, minaccia ripercussioni sul governo.
«Non sono la persona adatta a rispondere. Per me, il governissimo di Letta dovrebbe andare via prima possibile. Magari dopo aver realizzato e portato a casa tutto il meglio possibile per il paese. Efficacissimo ma che duri pochissimo».
E intanto?
«Su giustizia, corruzione e conflitto di interessi il Pd non accetti cedimenti. Almeno su questi punti riduciamo il danno del governo delle larghe intese».
Anche qui teme compromessi al ribasso?
«Trecento parlamentari hanno aderito ieri all’iniziativa contro la corruzione lanciata da don Ciotti e Libera con i “braccialetti bianchi”. A vedere tanta partecipazione, non dovrebbero esserci problemi a stroncare il voto di scambio. O no?».
Umberto Rosso
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