INTERVISTA A GIANANTONIO DA RE, L’EPURATO: “SALVINI HA PERSO CREDIBILITA’, VAI A SPIEGARE ALLA NOSTRA GENTE COME FAI A URLARE “CERTEZZA DELLA PENA” E POI VAI A TROVARE TUO SUOCERO CHE HA EVASO I DOMICILIARI”
“IO VADO NELLE OSTERIE, SAI COSA MI DICONO? VI VOTEREI, MA NON CON QUELLO”… “HO RICEVUTO CENTINAIA DI TELEFONATE DI SOLIDARIETA’, SIAMO APPENA ALL’INIZIO…”
L’hanno espulso dalla Lega. Ma non dalla Lega Nord. E neppure dalla Liga Veneta. “Mi hanno cacciato solo dalla Lega per Salvini premier. Ma io resto nella Lega Nord, anche nel gruppo a Bruxelles. E fino a quando non lo fanno, anche nella Liga Veneta, perché è la Liga Veneta che deve espellermi. E appena mi riprendo vado da Bossi”.
Parla Gianantonio Da Re, per tutti Toni, leghista della prima ora, europarlamentare, iscritto al Leone di San Marco dal 1982, due anni prima che Umberto Bossi portasse dal notaio la fondazione del partito Lega Nord. Baffi alla Schachner, accento schietto. A suo modo, Toni Da Re è vittima di un’epurazione.
Onorevole, lei non se ne va. Anzi.
Non ci sono le regole. Non ci sono neanche i probi viri per fare ricorso. A chi lo faccio, all’usciere? Fabrizio Boron ci ha provato. Gli han risposto ‘irricevibile’. Quindi io adesso continuo a far politica con la Lega Nord, questo è certo. Perché abbiamo un doppio tesseramento. È un partito al quale ho versato 120 mila euro. Evidentemente se ha un conto corrente per intascare i soldi, deve anche esistere. Non trova?
Ineccepibile. Da Re, ufficialmente lei è stato espulso dalla Lega Salvini premier perché ha dato del cretino a Salvini.
Ma non c’è niente di personale. Io mi riferivo al comportamento. Se uno che fa il segretario di partito e fa anche il ministro e va a trovare il suocero in carcere, ha un comportamento da cretino. Come fai a dire su tutti i palchi ‘certezza della pena’, e poi vai a trovare uno che ha evaso i domiciliari? Suvvia. Ma potevo anche dirgli mona. Il concetto è quello. Come dite voi a Roma: fesso?.
Con Salvini, evidentemente, si è rotto qualcosa.
Lui ha perso di credibilità. Questo è il punto. Basta andare in una qualsiasi osteria, dove c‘è la nostra gente. E ti dicono: vi voterei, ma non con quello. Non è più credibile. La Lega per Salvini premier è fallita. Dovrebbe prenderne atto. È diventato ministro e ha deciso di fare il ponte delle arance (il Ponte sullo stretto di Messina). Ma che ne facciamo noi qui al Nord di quel ponte lì? Che poi non si farà mai, lo sanno tutti. Non sta in piedi. E pensi un po’ che io Salvini volevo metterlo in guardia.
Ma non ci è riuscito.
Da 4 anni e mezzo gli chiedo un contatto per spiegargli cos’è che non va qui in Veneto. Non mi ha mai dato cinque minuti. Io lo conosco bene il territorio. Ho fatto il sindaco, sono stato segretario della Liga. E invece lui si fida solo dei suoi, che per non aver problemi gli dicono ‘Xè tuto ben’”.
Ma il Veneto è l’Eldorado dei leghisti. Zaia potrebbe governarci a vita.
Ma non è più così, mi creda. Alle politiche la Lega ha preso il 15 per cento. La parte del leone l’ha fatta Fratelli d’Italia. E stiamo andando verso il 10 per cento. Se andiamo sotto la Lombardia, che si fa?
Ma ora lo spartiacque è l’Abruzzo, anche per voi. Nel 2019 la Lega prese quasi il 26 per cento. Un miraggio.
Sia chiaro: io spero che vinca il centrodestra. Ma per la Lega non andrà bene. Si sente.
Non resta che Bossi. Il senatur è preoccupato. Vuole “rimettere la Lega a posto”, dice.
lo so, lo so. Io sono in contatto col gruppo di Grimoldi. Ora sono sfinito. Non ha idea di quanti mi hanno scritto e quante telefonate ho ricevuto. Anche da parlamentari. Ora mi riprendo. Poi vado su a Gemonio. Vado dal capo.
(da Huffingtonpost)
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