INTERVISTA A SONIA ALFANO: “COMPRAVENDITA? NUTI RETTIFICHI O LO DENUNCIO”
“NEL CAMPO DELLA LEGALITA’, NUTI DA ME HA SOLO DA IMPARARE”
“Io sono serena, così come i parlamentari dei Cinque Stelle che continuo a sentire. Noto invece che qualcuno lo è meno. Ho sentito le cose che ha detto Nuti. Parlare di compravendita è gravissimo”.
Sonia Alfano – una delle prime elette nelle liste degli Amici di Beppe Grillo ora europarlamentare eletta da indipendente nelle fila dell’Idv – è tra i “pontieri” accusati della “compravendita” denunciata dal capogruppo M5S alla Camera Riccardo Nuti. All’epoca del mandato esplorativo di Pier Luigi Bersani incontrò Miguel Gotor, collaboratore del segretario Pd, per parlargli di 13 senatori grillini disposti al dialogo.
Esiste ancora quel gruppo?
Sì, ed è molto più numeroso. Si stanno confrontando, cercano una soluzione per evitare che reazioni come quelle contro Adele Gambaro diventino ordinarie. Il dissenso fa parte della democrazia e questo caso è un ottimo spunto di discussione.
Il capogruppo Nuti ha parlato di compravendita.
Riccardo è palermitano come me, ha mangiato tante volte a casa mia. Quando ero candidata con gli amici di Beppe Grillo andava in giro ad attaccare i miei manifesti. Poi è arrivato il diktat da Genova: Sonia Alfano non è più una dei nostri. E ha deciso che ero una persona da non frequentare. Ma la politica è fatta anche di correttezza.
Invece lui è stato scorretto?
Ho letto il mio nome sui siti e sulle agenzie: se non ce l’ha con me rettifichi immediatamente. Ma nel campo della legalità , Riccardo da me può solo imparare. Forse non conosce il codice penale ed è grave per un deputato, per di più capogruppo. Credo che le sue accuse meritino un approfondimento. Se non lo farà la magistratura, sarò costretta a chiederlo io.
Visto che li frequenta, cosa c’è che non va nel gruppo?
Si sono incartati da soli. Tutta questa storia degli scontrini, della diaria… io lo trovo veramente di pessimo gusto rispetto ai problemi del Paese.
Hanno fatto anche altro. Dicono che è colpa dei giornali che non ne parlano.
Non mi pare che Beppe abbia fatto un post per dire quali legge hanno presentato, quante interrogazioni, come hanno votato. Se è lui il primo a non mettere la faccia sul lavoro dei suoi parlamentari, vuol dire che c’è un problema.
Cosa vorrebbe dire a Grillo?
Perchè non impara a conoscerli questi parlamentari? Perchè non ci parla? Hanno bisogno di conforto invece li sta lasciando soli.
È successo anche a lei?
Io glielo chiedo dal 2009: i nostri rapporti si sono interrotti quando gli ho chiesto di mettere una finestra sul blog per pubblicizzare l’attività da europarlamentare. Lasci stare i video: lui la Rete la conosce, sa che quelli non li guarda nessuno. Un suo post, invece, quello sì che lo leggono in tanti.
Paola Zanca
(da “il Fatto Quotidiano)
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